Trump a processo per frode, a New York via all’udienza, l’ex presidente Usa contro la procuratrice Letitia Jones: “Finanziata da Soros, corrotta e razzista”
James accusa Trump, i figli e i dirigenti della Trump Organization di aver gonfiato il valore dei beni immobiliari per ottenere benefici finanziari
Si è aperto a New York il processo per frode ai danni di Donald Trump. L’ex presidente americano si è presentato sul banco dei testimoni nell’udienza in corso alla Corte suprema. Il procuratore generale Letitia James accusa Trump, i figli e i dirigenti della Trump Organization di aver gonfiato il valore dei beni immobiliari per ottenere benefici finanziari. Candidato alle prossime presidenziali del 2024, Trump dovrà provare quello che da settimane sostiene sui social, e cioè che i rendiconti finanziari della società non erano definitivi.
Trump a processo per frode, chiesta una multa da 250 mln di Usd
Il giudice Arthur Engoron, che emetterà il verdetto in un processo senza giuria, ha già ritenuto gli imputati responsabili di frode e ha ordinato la cancellazione della licenza per continuare ad operare a New York. James ha anche chiesto una multa da 250 milioni di dollari. Il processo, che ha visto già sul banco dei testimoni due dei figli di Trump, Eric e Donald Junior, durerà fino alla fine di dicembre.
Nel corso della prima parte della testimonianza, Trump ha scambiato una serie di frasi con il giudice. Rispondendo alle domande dell’accusa, rappresentata da Kevin Wallace, il tycoon ha dichiarato che ai documenti sul valore degli asset “le banche non prestano molta attenzione”. Wallace ha chiesto come lo sapesse, e lui ha risposto: “Lo so perché ho a che fare con le banche da cinquant’anni. Lo spiegheremo nel corso di questo processo pazzesco”.
Il battibecco col giudice Engoron: “Risponda senza fare comizi politici”
Alla domanda sul fatto se si sentisse responsabile per la valutazione degli asset, Trump ha commentato: “È successo molto tempo fa, va oltre la prescrizione, vale per tutti tranne che per me, anche perché sono sicuro che il giudice mi condannerà”. Engoron gli ha chiesto di “rispondere alle domande senza fare comizi politici”.
Lasciando l'aula durante una pausa, Trump si è rivolto ai giornalisti facendo il segno della bocca cucita, per indicare che non poteva fare commenti. La testimonianza odierna, infatti, non viene ripresa dalle telecamere. Lo Stato di New York possiede regole stringenti in fatto di riprese dei processi. Le telecamere sono vietate nella maggior parte delle aule di tribunale fin dagli anni Trenta. Trump non ha comunque risparmiato un attacco alla procuratrice Jones: “È finanziata da Soros, corrotta e razzista”.