Covid, Boris Johnson: “In Italia reazione esagerata col lockdown”: Conte e Speranza sbeffeggiati anche in Uk
L’ex premier della Gran Bretagna, contrario alle misure drastiche, derideva il governo italiano, che aveva chiuso in casa la popolazione devastando l’economia
Boris Johnson “rideva dell’Italia” per la “reazione esagerata” alla pandemia del Covid. Era il marzo del 2020 e mentre da queste parti erano tutti chiusi in casa ad aspettare le dirette notturne di Giuseppe Conte, che ordinava quello che si sarebbe potuto fare (e soprattutto quello che sarebbe stato vietato) l’allora premier della Gran Bretagna sbeffeggiava le misure imposte del governo su direttiva del ministro della Salute, Roberto Speranza.
Johnson è sempre stato contrario a misure drastiche
La testimonianza sull’ironia di BoJo arriva da Helen McNamara, ex vicecapo di gabinetto, durante l’inchiesta per la gestione della pandemia in Uk. Secondo McNamara, nel marzo di tre anni fa, a Downing Street “se ne stavano seduti a ridere dell’Italia” per la “reazione esagerata” all’emergenza sanitaria. Vale a dire la serrata generale imposta da Conte e Speranza, che Johnson, contrario al lockdown, derideva.
L’Uk aveva ignorato i consiglieri scientifici, che in Italia dettavano legge
L’Uk era entrata in lockdown in aprile, ma una seconda serrata (neppure una chiusura di appena due o tre settimane che facesse da “circuit breaker”, interruzione del circuito) era stata scongiurata dal governo. Nell’ottobre del 2020 Michael Gove, cancelliere del ducato di Lancaster, ministro senza portafoglio e braccio destro di Johnson, aveva dettato la linea dell’Uk. Gove aveva detto che non ci sarebbero state “restrizioni generali” in tutto il Paese (sia pure per un periodo limitato, come aveva chiesto l'opposizione laburista) visto che il virus si stava diffondendo in maniera non omogenea, meno rapidamente in alcune aree rispetto ad altre.
Il governo del Regno Unito, a differenza di Conte & C., aveva ignorato i suggerimenti dei consiglieri scientifici, che in Italia, durante la pandemia, dettavano legge. BoJo era convinto che non valesse la pena danneggiare l’economia per la pandemia. Cosa che invece è avvenuta in Italia, con tutti gli attori economici (in particolare quelli legati al turismo e alla ristorazione) messi in ginocchio delle restrizioni varate da Conte e Speranza. Misure che ancora oggi, a tre anni di distanza, pesano sui gestori di hotel, bar e ristoranti.