Ecuador, spari contro auto candidata all'Assemblea Nazionale Estefani Puente, caos dopo omicidio Villavicencio
Ricercati due uomini per il tentato omicidio della politica. Il presidente Lasso ha proclamato stato di emergenza di 60 giorni e chiesto aiuto all'FBI per risolvere il caso dell'assassinio del candidato centrista
Non si placa la violenza politica in Ecuador: all'indomani dell'omicidio del candidato centrista alla presidenza del Paese, Fernando Villavicencio, una delle candidate all'Assemblea nazionale, Estefani Puente, ha subito un attacco armato da parte di due uomini, stavolta per fortuna conclusosi senza conseguenze per la politica, rimasta illesa.
Ecuador, spari contro auto candidata all'Assemblea Nazionale Estefani Puente, caos dopo omicidio Villavicencio
La Puente si trovava al Club de Leones, organizzazione che fornisce servizi sociali a Quevedo, città della provincia di Los Ríos: era nella sua auto, accompagnata dal padre e da un collaboratore, quando è stata improvvisamente intercettata da due uomini, che hanno sparato contro il parabrezza del veicolo, dalla parte del guidatore, per poi fuggire: la donna, come detto se l'è cavata, ma i colpi hanno sfiorato il suo braccio. I due criminali in fuga sono attualmente ricercati in tutto il Paese, e ancora non si conosce la loro nazionalità (i responsabili dell'omicidio di Villavicencio era tutti colombiani).
Lasso chiede aiuto all'FBI
Il Presidente Guillermo Lasso ha intanto annunciato di aver chiesto aiuto all'FBI per risolvere proprio il caso dell'assassinio di Villavicencio, ucciso mercoledì a Quito durante un comizio elettorale: "Ho chiesto assistenza all'Fbi nelle indagini sull'omicidio del candidato alle presidenziali Fernando Villavicencio Valencia”. Il suo omicidio è chiaramente un crimine politico di natura terroristica per sabotare il processo elettorale", ha concluso il capo di Stato. Uno degli assalitori è rimasto ferito in una sparatoria con la polizia ed è poi morto. Lasso, che non è candidato, ha dichiarato lo stato d'emergenza per 60 giorni, proclamato tre giorni di lutto nazionale e mobilitato l'esercito. Sono state arrestate sei persone per l'assassinio del candidato centrista, dei colombiani con diversi precedenti penali accumulati nel loro Paese per traffico di stupefacenti, omicidio, furto, traffico, detenzione di armi e aggressione a pubblico ufficiale. Le autorità ecuadoriane hanno confermato anche il coinvolgimento di altri gruppi criminali organizzati nell'omicidio, precisando che anche la settima persona sospetta rimasta uccisa nello scontro a fuoco con la polizia era colombiana.