Missione di pace del Vaticano, delegati del Papa andranno a Mosca e Kiev per discutere il cessate il fuoco

Mosca e Kiev avrebbero accettato di accogliere delegati vaticani, il cardinale Zuppi e l'arcivescovo Gugerotti. Un successo per la diplomazia della Santa Sede, per la quale, tuttavia, la strada è ancora tutta in salita

Nelle ultime ore un’indiscrezione avrebbe rivelato che sia Mosca che Kiev sarebbero disposte ad accogliere delegati vaticani per discutere il tema del cessate il fuoco. Un grande successo per la diplomazia vaticana, per la quale, tuttavia la strada è ancora tutta in salita. A Kiev dovrebbe recarsi il presidente della CEI, cardinale Matteo Maria Zuppi, mentre a Mosca sarà presente l’arcivescovo Claudio Gugerotti, capo del Dicastero vaticano per le Chiese orientali.

Missione di pace del Vaticano, Mosca e Kiev avrebbero accettato di ricevere delegati di alto profilo inviati da Papa Francesco

Apparente svolta nella difficilissima missione di pace intavolata a più riprese nell’ultimo anno dal Vaticano. Secondo diverse indiscrezioni, infatti, entrambi i leader dei due Paesi, il presidente russo Vladimir Putin e l’omologo ucraino Volodymyr Zelensky, avrebbero accettato di ospitare nelle proprie rispettive capitali delegati pontifici, inviati speciali mandati dallo stesso Papa Francesco per aprire la strada a dialoghi che, questa è la speranza della Santa Sede, possano condurre ad un cessate il fuoco.

Sarebbero anche già stati fatti i nomi dei messi papali, diversi per la Russia e l’Ucraina. La delegazione che si recherà a Kiev, infatti, dovrebbe essere guidata dal presidente della CEI, il cardinale Matteo Maria Zuppi, mentre a Mosca sarà la squadra dell’Arcivescovo Claudio Gugerotti, capo del Dicastero vaticano per le Chiese orientali, ad avanzare le proposte di Roma.

Le incertezze attorno alla difficile missione

Intanto da San Pietro, come è prassi per la diplomazia vaticana, non giunge alcuna conferma o dettaglio sulle caratteristiche e la struttura delle proposte che saranno avanzate alle due cancellerie in guerra. Secondo fonti interne alla Santa Sede, la volontà del pontefice sarebbe quella di condurre le due missioni in contemporanea, per non dare l’idea che una delle due parti sia favorita rispetto all’altra. Passo preliminare del piano di pace, poi, parrebbe essere l’instaurazione di una tregua temporanea che, oltre a favorire il dialogo tra i due Paesi, possa anche essere un momento dedito alla ricongiunzione con le proprie famiglie dei bimbi ucraini attualmente in Russia, tema sul quale la Santa Sede si è molto spesa.

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Tuttavia, principale ostacolo alla missione vaticana, sembra essere al momento la posizione di Kiev, che non abbandona l’idea della pace solo nel momento in cui le truppe russe si saranno ritirate da tutti i territori ucraini, Crimea compresa. Posizione ripetuta dal presidente Zelensky anche durante la sua visita al Papa di pochi giorni fa e che, di fatto mette in salita il percorso della diplomazia pontificia, disposta per questo a coordinarsi anche con altri soggetti la cui influenza è al lavoro per arrivare ad un cessate il fuoco, tra cui, pare, anche Pechino.