Pakistan, l'arresto di Imram Khan scatena le violenze: milioni i manifestanti in strada. Esercito: "Rischio guerra civile"
Milioni di persone stanno protestando violentemente in Pakistan dopo l'arresto dell'ex Primo Ministro Imram Khan. Assaltate installazioni militari. Secondo l'esercito "si è superata la line rossa"
Pakistan in fiamme per le proteste seguite all’arresto dell’ex Primo Ministro Imram Khan. Sarebbero milioni i manifestanti in strada. Assaltate installazioni dell’esercito, il cui ufficio stampa denuncia il “rischio di una guerra civile”. Finora 8 i morti e almeno 1000 le persone arrestate in tutto il Paese.
Violenze in Pakistan, assaltate anche installazioni militari
Il Pakistan è in fiamme dopo che l’ex Primo Ministro, ed ora capo dell’opposizione, Imram Khan è stato arrestato da reparti dell’esercito con l’accusa di corruzione. Cosa che ha scatenato le violenze di milioni di sostenitori di Khan. La rivolta nel giro di pochi giorni si è diffusa dalla capitale Islamabad alle maggiori città del Paese, tra cui Karachi e Lahore. I dimostranti hanno assaltato anche installazioni militari e dato alle fiamme le abitazioni private di membri delle forze armate. Questa è una grande novità in Pakistan, dove, dall’indipendenza del 1947 ad oggi, si sono susseguiti decenni di proteste e colpi di stato, ma nessuna violenza si era mai rivolta contro le forze armate, considerate vero vertice dello Stato e depositarie dell’autorità delle istituzioni.
L’ufficio stampa dell’esercito ha avvertito Khan ed i suoi sostenitori di aver “oltrepassato una linea rossa”. “Ogni ulteriore attacco verso le forze armate, incluse le agenzie di sicurezza, le forze dell’ordine e qualsiasi installazione e proprietà dello stato – recita il comunicato di mercoledì 10 maggio – incontrerà una severa reazione”. La comunicazione ha quindi indicato nei manifestanti i responsabili morali di qualsiasi reazione dovesse essere messa in pratica, accusandoli di voler far scivolare il Pakistan nella guerra civile.
Secondo le forze di polizia, finora almeno 1000 persone sarebbero state arrestate. Si conterebbero anche 8 morti. Le autorità hanno fatto sapere che in questi giorni internet sarà staccato in tutto il Paese, mentre le scuole sono già state chiuse. Forti disagi per la scelta del governo Shehbaz Sharif di bloccare l’accesso al web, cosa che impedisce anche l’utilizzo di molte app di pagamento, particolarmente diffuse in Pakistan. Oltre a questo, aumenta l’aggressività verso l’esecutivo, con sempre più pakistani che ritengono l’arresto di Khan un “rapimento di stato”.
L’ex Primo Ministro Khan, arrestato per corruzione, in un video pubblicato dopo l’arresto aizza i suoi sostenitori
Khan è stato arrestato il 9 maggio con l’accusa di corruzione. In particolare gli sono contestati l’acquisto illegale di terreni edificabili per la costruzione di un’Università e la vendita di regali istituzionali ricevuti da parte di leader stranieri quando era Primo Ministro. Al Momento, ha rivelato il suo avvocato, sarebbe stato sottoposto a otto giorni di custodia cautelare. Tuttavia potrebbero pesare sulla sua situazione le parole pronunciate in un video registrato, e pubblicato dopo l’arresto sul canale youtube del suo partito Pakistan Tehreek-e-Insaf, nel quale incita i suoi sostenitori ad iniziare a lottare per i propri diritti.