Guerra in Sudan, nuova tregua tra Dagalo e Al Burhan ma la situazione resta critica
L’Autorità intergovernativa per lo sviluppo chiede l’estensione della tregua e le forze di Abdel Fattah al Burhan accettano. Si spera in un negoziato
Sono ancora in corso i violenti scontri in Sudan portati avanti dalle forze armate sudanesi (Fas), guidate del capo del consiglio sovrano del paese Abdel Fattah al Burhan, e i paramilitari delle Forze di Sostegno Rapido (Rsf), guidate da Mohamed Hamdan Dagalo.
Gli scontri sono iniziati il 15 aprile scorso, e si configurano come una vera e propria guerra civile, generata dalla contrapposizione dei due leader sudanesi, noti per essere stati ex-alleati nel golpe contro l’ex presidente e dittatore Omar Al-Bashir nel 2019.
Guerra in Sudan, richiesta e accettata nuova tregua
Le forze armate sudanesi hanno annunciato di aver accettato la richiesta di un’estensione per altre 72 ore dell’attuale tregua, iniziata già martedì e che vedrà la fine nella notte tra oggi e domani, per concedere tempo ai cittadini di evacuare la capitale, fulcro degli scontri. Tale annuncio si affianca alla decisione, pubblicata in un post di Facebook nella serata del 26 aprile, del comando generale delle Forze armate di voler inviare un rappresentante a Giuba, capitale del Sudan del Sud. L’obiettivo, promosso dall’Autorità Intergovernativa per lo sviluppo, è volto alla negoziazione di una possibile pace che dovrebbe far incontrare il rappresentante delle Fas con un omologo rappresentante dei paramilitari delle Rsf.
La volontà è quella di porre fine agli scontri, che secondo l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni, ha già portato alla fuga di più di 3.500 persone di varie nazionalità, verso l’Etiopia. Secondo il responsabile delle comunicazioni dell’Organizzazione in Etiopia Eric Mazango, la maggior parte sono rappresentati da cittadini turchi ed etiopi, rispettivamente il 40% e il 14% del totale, aggiungendo che tutti i funzionari stanno organizzando i trasporti da Metema a Gonar e Addis Abeba, ma la situazione rimane critica.