Pillola abortiva, Corte d'Appello Usa riapre alla vendita ma criteri più stringenti tra cui stop alla consegna per posta
Interviene la Corte d'Appello del Quinto Circuito di New Orleans sul caso circa la vendita della pillola abortiva negli Stati Uniti dopo l'interruzione derivata dalla sentenza di un giudice federale del Texas
Negli Stati Uniti torna sul mercato la pillola abortiva Mifepristone, questa volta però i criteri di vendita saranno più stringenti di prima. Dopo la sentenza di un giudice federale del Texas, Thomas O. Rice, che ne aveva bloccato la vendita si riapre il caso grazie all'intervento della Corte d'Appello del Quinto Circuito di New Orleans.
La Corte d'Appello consente l'utilizzo ma restringe i criteri
Sono stati tre i giudici che si sono pronunciati per mantenere il Mifepristone in commercio. Le regole per la vendita saranno però decisamente più restrittive. Tra queste: l'obbligo di appuntamenti di persona con i medici per ricevere il farmaco, la riduzione da 10 a 7 settimane del tempo dal concepimento entro cui può essere utilizzata e lo stop alla possibilità di riceverla per posta.
La pronuncia è successiva al ricorso del dipartimento di Giustizia americano che si era pronunciato contro la sentenza del giudice federale che aveva bloccato la vendita di questa pillola, che in Italia prende il nome di Ru486 e da circa vent'anni gode di ampia diffusione anche negli Stati Uniti. Si tratta del primo caso in cui un giudice locale abbia mai ribaltato le decisioni dell'autorità regolatoria, la Food and drug administration.
Le parole del segretario stampa del presidente degli Stati Uniti
"Continueremo a combattere nei tribunali, crediamo che la legge sia dalla nostra parte e prevarremo", ha affermato giovedì scorso il segretario stampa di Washington Karine Jean-Pierre, parlando ai giornalisti a Dublino durante la visita del presidente Joe Biden.
Si tratta di una rivoluzione di stampo repubblicano. I due giudici che hanno votato per inasprire le restrizioni, Kurt Engelhardt e Andrew Oldham, sono entrambi nominati dall'ex presidente Donald Trump. Il terzo, Catharina Haynes, è un incaricato dell'ex presidente George W. Bush.
Il caso probabilmente finirà al vaglio della Corte Suprema.