Trump, arrestato e poi rilasciato. Discorso integrale da Mar-a-Lago: "Processo ridicolo e corrotto da Soros, ma combatterò"
Donald Trump parla dalla sua residenza di Mar-a-Lago, in Florida, dopo l'incriminazione a New York. Fra le accuse, quella di "cospirazione per minare l'integrità delle presidenziali del 2016"
Donald Trump torna in Florida dopo essere stato incriminato a Manhattan. Dalla sua residenza di Mar-a-Lago ha pronunciato un discorso di mezz'ora. Molti hanno notato che l'ex presidente aveva meno verve del solito, probabilmente sfiancato dalla giornata storica. Dopo aver accusato i democratici, i procuratori e Joe Biden, non ha potuto che concludere con il solito "renderemo l'America di nuovo grande".
Trump, discorso dopo l'arresto
"L’unico crimine che ho commesso è stato difendere la nazione da coloro che vogliono distruggerla": così prende parola al ritorno da New York il primo ex presidente degli Stati Uniti a dover affrontare un processo penale, con ben 34 capi d'accusa che spaziano dalla falsificazione di bilanci e allo sviluppo di un piano di pagamenti per eliminare informazioni che avrebbero potuto danneggiare la campagna prima delle elezioni 2016, tra cui quello a Stormy Daniels.
"Il procuratore ha messo insieme un'incriminazione ridicola, lo dicono tutti. Il criminale è il procuratore, che ha fatto filtrare una massa di informazioni relative al grand jury [che ha deciso di incriminarlo, ndr]. Il procuratore dovrebbe come minimo dimettersi".
"Il procuratore Alvin Bragg, un estremista di sinistra sostenuto da George Soros: ha fatto campagna dicendo che avrebbe preso il presidente Trump. Ha fatto campagna su questo, senza sapere nulla di me. Tutti vedono che non esiste un caso, non avrebbe dovuto essere istruito, lo dicono persino democratici totalmente schierato. E' un insulto al nostro paese, è una cosa ridicola: il mondo ci ride dietro".
"Questa è un'interferenza mai vista nel processo elettorale". Parlando di Juan Merchan, il giudice della Corte Suprema di New York a cui è affidato il 'caso Stormy Daniels', dice: "Ora abbiamo un giudice che odia Trump, con una moglie che odia Trump. La figlia lavora per" la vicepresidente "Kamala Harris".
Per quanto riguarda i documenti ritrovati proprio nella sua residenza a Palm Beach dichiara: "Come presidente ho il diritto di declassificare documenti. Biden lo ha fatto da vicepresidente, senza averne diritto. Ha portato via documenti quando era senatore, non è consentito".
Non si risparmia nemmeno in merito alla guerra in Ucraina: "L'economia è a pezzi, l'inflazione è fuori controllo. La Cina si è unita alla Russia, l'Arabia Saudita è con l'Iran. Russia, Iran e Corea del Nord hanno formato una coalizione minacciosa: se io fossi stato presidente non sarebbe mai successo. La Russia ha attaccato l'Ucraina, con me presidente non sarebbe successo. C'è la minaccia di un uso delle armi nucleari che, durante l'amministrazione Biden, potrebbe portare ad una terza guerra mondiale nucleare: non siamo molto lontani, credeteci o no".
"Siamo una nazione in declina e ora questi pazzi di sinistra vogliono interferire nel processo elettorale: non possiamo permettere che questo accada. Non ho alcun dubbio, renderemo l'America di nuovo grande"