Usa, Trump apre la campagna presidenziale: "Rieleggetemi e sarete vendicati. Finirà il regime di Biden"

L'ex Presidente Usa: "Il procuratore di New York mi perseguita ma non c’è nulla"

Donald Trump ha aperto la campagna presidenziale in Texas. Il primo comizio per la rielezione presidenziale è stato aperto con una canzone, "Justice for All". Tale canzone è stata cantata dal J6 Prison Choir, un coro di persone detenute per il ruolo avuto nell'assalto al Congresso del 6 gennaio 2021. "Rimettetemi alla Casa Bianca, l'America sarà nuovamente un Paese libero e voi sarete vendicati", ha iniziato l'ex presidente.

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Per l'ex presidente non c'è stata nessuna "incitazione" nell'ormai famoso discorso di fronte alla Casa Bianca, mentre l'esortazione a "combattere" rivolta al pubblico era un artificio retorico

Usa, Trump apre la campagna presidenziale

"Il regime di Biden ha usato le forze dell'ordine e della giustizia come un arma", trasformando il Paese in una "repubblica delle banane", ha continuato Donald Trump. "Sarò il vostro guerriero, la vostra giustizia, la vostra vendetta", ha promesso poco dopo, rivolgendosi in particolare a quelli che sono stati "offesi o trattati ingiustamente".

Donald Trump ha poi parlato dei suoi guai giudiziari. "Il procuratore di New York mi persegue per niente, non è un reato, non è un reato minore", ha affermato attaccando il procuratore Alvin Bragg alla vigilia della riunione del gran giurì che potrebbe decidere sulla sua incriminazione per il caso della pornostar Stormy Daniel. "Non mi è mai piaciuta con quella faccia da cavallo", ha aggiunto Trump, rispolverando un epiteto che aveva già usato contro di lei. Successivamente ha paragonato le inchieste che lo incalzano allo "spettacolo horror della Russia stalinista".

Nel mirino del suo comizio, oltre al "regime di Biden", che usa la magistratura come un'arma, anche "l'Fbi corrotto", il "Deep State" che gli rema contro, le fake news, i comunisti e i marxisti. Inoltre ha parlato anche dell'invasione degli immigrati al confine col Messico, e delle "elezioni rubate". Ma non è ancora finita, Donald Trump non ha poi risparmiato attacchi contro Hillary Clinton, Hunter Biden e lo stesso Biden, che ha accusato di aver preso soldi dalla Cina. Trump è stato prolifico di parole non bellissime anche per Ron DeSantis, considerato il suo principale rivale potenziale nelle presidenziali.

"I nostri nemici - ha attaccato - cercano disperatamente di fermarci e i nostri avversari hanno fatto tutto il possibile per schiacciare il nostro spirito e spezzare la nostra volontà, ma hanno fallito. Ci hanno solo reso più forti. E il 2024 è la battaglia finale, sarà quella più importante. Rimettetemi alla Casa Bianca, il loro regno finirà e l'America sarà di nuovo una nazione libera. Sarò il vostro guerriero, la vostra giustizia, la vostra vendetta", ha concluso difendendo anche gli assalitori di Capitol Hill.