Nord Stream, Ucraina: "Non c'entriamo nulla col sabotaggio del gasdotto", Russia: "Depistaggio"
Ucraina e Russia replicano alla versione del New York Times. Mosca: "I regimi occidentali coinvolti nell’accaduto devono rispondere alle richieste ufficiali della parte russa (per un’inchiesta) e, come minimo, prendere in considerazione l’inchiesta giornalistica di Seymour Hersh"
Il caso Nord Stream si accende ulteriormente. All'ultima versione che proviene dagli Usa non credono né Ucraina né Russia. I primi ça va sans dire negano, dichiarando tramite il ministro della Difesa Reznikov: "Non c’entriamo nulla con l’operazione di sabotaggio ai danni dei gasdotti; sarebbe un bel complimento per i nostri servizi speciali ma quando si concluderanno le indagini si vedrà che l’Ucraina non ha nulla a che fare con tutto ciò". Anche la Russia, stranamente o forse no, visto che sostengono la tesi del premio Pulitzer Seymour Hersh, traducono l'indiscrezione del New York Times come un "depistaggio".
Nord Stream, Ucraina e Russia scettiche della versione Usa sul sabotaggio del gasdotto
La Russia ha replicato in merito al caso Nord Stream dopo le recenti rivelazioni del New York Times tramite il portavoce Maria Zakharova: "Non sarei sorpresa se, dopo una presunta inchiesta, gli occidentali e i loro giornali stabilissero che il Nord Stream è stato distrutto da un delfino-attentatore fuggito dalla Crimea in Ucraina", ha sottolineato con un velo di ironia. "Washington e Londra stanno solo “utilizzando indiscrezioni controllate” per sostenere i loro interessi.
"Mi chiedo chi autorizza tali indiscrezioni. E la risposta è che sono coloro che non vogliono condurre un’inchiesta legale, e vogliono distogliere l’attenzione del pubblico dai fatti in ogni modo possibile", aggiunge rimarcando come "i regimi occidentali coinvolti nell’accaduto devono rispondere alle richieste ufficiali della parte russa (per un’inchiesta) e, come minimo, prendere in considerazione l’inchiesta giornalistica di Seymour Hersh”.
Cosa dice la versione del New York Times sul Nord Stream
Il New York Times ha rilasciato degli scottanti retroscena sull'attentato al Nord Stream dello scorso 26 settembre. Il quotidiano è venuto a conoscenza da funzionari statunitensi che tramite le indagini in corso un gruppo pro-Ucraina sarebbe stato il principale indiziato del sabotaggio. Oppositori ucraini ma anche filo russi, tutti coalizzati contro Putin. Allo stesso tempo, una ricerca pubblicata ieri da Ard, Swr e Zeit, tre quotidiani tedeschi, confermano questa tesi, affermando di non aver ancora trovato i responsabili.
La Procura federale generale tedesca conferma di aver individuato un’imbarcazione sospetta e di averla fatta perquisire lo scorso gennaio. L’imbarcazione potrebbe essere stata utilizzata per trasportare gli esplosivi.
Seymour Hersh: "Sabotaggio Nord Stream opera di Usa e Norvegia"
La versione Usa cozza con quella del premio Pulitzer Seymour Hersh il quale in precedenza aveva svelato come la regia Usa insieme al lavoro della Norvegia sarebbe stata fondamentale nell'esplosione del Nord Stream, con degli ordigni C4 piazzati sotto gli oleodotti tre mesi prima. Una linea che la Russia sposa in quanto ha già chiesto chiarimenti all'Onu e che il Giornale d'Italia aveva svelato in precedenza, aggiungendo il coinvolgimento di Regno Unito, marina polacca con supporto danese e svedese.