Ucraina, arrivati a Kiev i carri armati Leopard 2 dalla Polonia. Andrzej Duda: "Ne invieremo altri"

Il primo lotto di Leopard 2 promessi dalla Polonia ha varcato i confini ucraini. Lo ha riferito il ministro della Difesa polacco Mariusz Błaszczak alla riunione odierna del Consiglio di Difesa Nazionale. A portarlo a Kiev il premier Mateusz Morawiecki

Il primo lotto di carri armati Leopard 2 proveniente dalla Polonia è stato recapitato a Kiev. A confermarne la consegna è stato il ministro della Difesa polacco Mariusz Błaszczak in occasione della riunione odierna del Consiglio di Difesa Nazionale di Varsavia.

Ucraina, arrivati a Kiev dalla Polonia i carri armati Leopard 2

"Il primo ministro non può essere qui, è andato a Kiev per portare i carri armati Leopard che sono il primo lotto consegnato in Ucraina": queste le parole di Błaszczak, poi riprese anche dal presidente polacco Andrzej Duda. "Si tratta solo delle prime unità che rientrano nel programma di rifornimenti della coalizione" ha dichiarato il primo cittadino, lasciando quindi intendere che altri pacchetti di carrarmati saranno presto inviati in territorio ucraino.

Molti Paesi facenti parte del blocco occidentale hanno infatti promesso a Zelensky un lauto rifornimento di carri. Il 25 gennaio scorso, per esempio, il governo tedesco ha reso noto di voler destinare alle forze armate di Kiev ben 14 Leopard 2, la stessa quantità garantita dai vertici di Varsavia. Si tratta, per la verità, anche della medesima tipologia di armamenti, in quanto tutti sono di fabbricazione tedesca. Berlino, infatti, non solo ne ha assicurato la consegna diretta, ma ha anche autorizzato l'esportazione dei carri da parte di altri Paesi, tra cui la Polonia. 

Polonia, il presidente Andrzej Duda sull'invio dei Leopard 2: "Ne invieremo altri"

Dal canto loro, poi, anche Regno Unito, Norvegia, Slovacchia, Stati Uniti e Francia hanno autorizzato la spedizione di carri armati fabbricati in Occidente. In tutto, per la precisione, Kiev si aspetta di ricevere un primo pacchetto di circa 140 unità provenienti da 12 Stati diversi.

Nel frattempo, proprio un carro, questa volta un T-72 russo, è diventato il simbolo della resistenza ucraina. Nella notte di ieri, 23 febbraio, la carcassa di un carro armato della Federazione è stata posta di fronte all'ingresso dell'ambasciata russa a Berlino, con il cannone puntato contro la facciata dell'edificio. Si tratta di ciò che rimane di un veicolo utilizzato nella battaglia del marzo scorso nei pressi di Bucha, in Ucraina, e poi distrutto da una mina anticarro. I responsabili dell'installazione, il direttore di museo e giornalista Enno Lenze e lo scrittore ed editore Wieland Giebe, hanno così commentato l'iniziativa: "Abbiamo messo i rottami dei russi davanti alla loro ambasciata", ora il carro non si può più "utilizzare per omicidi e attacchi all'Ucraina".