Ucraina, Borrell chiede di accelerare e aumentare le armi da inviare a Kiev. Mosca: "Rischio escalation"

Dalla conferenza sulla sicurezza a Monaco, il capo della diplomazia europea ha ribadito che è a favore dell'adesione dell'Ucraina all'Ue

Il capo della diplomazia europea, Josep Borrell, ha chiesto di accelerare e aumentare gli aiuti militari all'Ucraina. Inoltre ha ripetuto più volte che è a favore dell'adesione ucraina all'Unione europea. Dopo queste parole, si è registrata l'ira da parte del Cremlino, il quale ha subito fatto sapere che un ulteriore sostegno a "al regime di Kiev" potrebbe portare a un escalation del Conflitto. 

Guerra in Ucraina, chiede di accelerare e aumentare le armi da inviare a Kiev

"Armiamo l'Ucraina perché la guerra è una grande sfida esistenziale per la nostra sicurezza. Zelensky e l'Ucraina non hanno abbastanza munizioni ma hanno abbastanza motivazione", ha osservato Josep Borrell alla conferenza sulla sicurezza a Monaco.

E ancora: "Dobbiamo fare di più e più velocemente, dobbiamo accelerare i nostri aiuti militari all'Europa. Tutti i leader europei qui hanno detto che la Russia non può vincere la guerra, che l'Ucraina deve vincere la guerra: dobbiamo trasformare le parole in fatti". 

Ucraina, Wang a Blinken: "Usa non gettino benzina sul fuoco"

A bacchettare l'operato degli Usa ci ha pensato anche il capo della diplomazia cinese, Wang Yi. Secondo lui, gli Stati Uniti, relativamente alla guerra in Ucraina, "dovrebbero promuovere una soluzione politica alla crisi piuttosto che gettare benzina sul fuoco e sfruttare l'opportunità a proprio vantaggio". Il capo della diplomazia cinese, Wang Yi, si stava rivolgendo direttamente al segretario di Stato americano, Antony Blinken, nel colloquio avuto ieri a margine della conferenza sulla sicurezza di Monaco.

Secondo quanto riferito da una nota del ministero degli Esteri cinese, Wang, riferendosi sempre alla guerra, avrebbe sottolineato che Pechino "ha sempre avuto un ruolo costruttivo", promuovendo i colloqui di pace, e ha affermato che la Cina non accetta "imposizioni" da parte degli Stati Uniti nei propri rapporti con la Russia.