Nuova Zelanda, la premier Ardern si dimette a sorpresa e spiega: "Sono esausta". Indette nuove elezioni per il 14 ottobre

Nessuno scandalo in arrivo e nessuna pressione politica. La premier della Nuova Zelanda Jacinda Ardern si è dimessa a sorpresa perché “esausta” e non ha “più le energie” per proseguire a governare il Paese.

Lo ammette visibilmente commossa durante la conferenza stampa indetta per comunicare la sua scelta e per indire le nuove elezioni per il prossimo 14 ottobre. Lei, invece, resterà in carica fino al 7 febbraio per poi proseguire il suo mandato da deputata fino alle prossime consultazioni elettorali di fine anno.

Arnern: “Sono umana. Non ho semplicemente più le energie per ulteriori quattro anni”

Non è riuscita a trattenere le lacrime il capo del governo Jacinda Ardern, anche se la decisione è maturata a partire dall’estate scorsa, quando sperava di ritrovare le forze per governare fino a fine mandato. Così non è stato e, di qui, la conferenza stampa inaspettata dove ha spiegato le ragioni della sua scelta. “Essere primo ministro è stato il più grande onore della mia vita e voglio ringraziare i neozelandesi per l’enorme privilegio di guidare il Paese negli ultimi cinque anni e mezzo”, ha affermato la premier Ardern, “Lascio perché questo lavoro così privilegiato comporta anche una grande responsabilità, quella di sapere quando sei la persona giusta per guidare il Paese e anche quando non lo sei”.

Data l’imprevedibilità della sua scelta, la leader laburista ha tenuto a precisare che le dimissioni non nascondono alcuno “scandalo segreto”. “Sono umana”, ha ribadito. “Diamo tutto ciò che possiamo il più a lungo possibile e poi arriva il momento. E per me è questo il momento".

Chi è Jacinda Ardern: la premier più giovane della Nuova Zelanda

Ha 42 anni la premier dimissionaria della Nuova Zelanda che cinque anni fa, nel 2017, è stata eletta primo ministro in un governo di coalizione battendo un record: essere la donna più giovane negli ultimi 150 anni della storia della Nuova Zelanda a guidare l’esecutivo. Dopo tre anni di mandato, ha guidato il partito laburista di centrosinistra facendo vincere il suo partito nelle elezioni successive. Ora, ha messo la parola fine al suo incarico da premier.