10 Gennaio 2023
Fonte: Imago
Non c'è nessuna frenata sull'invio di armi all'Ucraina, in particolare dello scudo anti-aereo. È Antonio Tajani a confermarlo dopo le indiscrezioni uscite in mattinata che volevano un governo in fase di ripensamento. "Abbiamo votato il rinnovo dell'autorizzazione a inviare armi a Kiev in un contesto europeo e della Nato, previa informazione del Parlamento" ha dichiarato il Ministro degli Esteri Radio anch'io su Radio 1 Rai.
Tajani ha poi spiegato: "Il progetto dello scudo è italo-francese, stiamo lavorando intensamente con i francesi, ci sono dei problemi tecnici da risolvere, per gli aspetti militari non burocratici, il ministro della Difesa Crosetto sta lavorando, stiamo procedendo e non c'è nessuna frenata. Gli stati maggiori sono all'opera ma ci vuole tempo". Il sistema antimissile Samp-T che protegge i cieli da aerei, droni e missili è una precisa richiesta oltre che da Kiev anche di Washington che preme affinché l'Italia vari il sesto pacchetto di aiuti che comprenderebbe anche lo scudo.
La Meloni vorrebbe soddisfare il desiderio di guerra di Zelensky prima del 24 febbraio, giorno in cui in teoria dovrebbe volare a Kiev per incontrare l'omonimo ucraino. Il progetto, come raccontato da Tajani è italo-francese: l'Italia ne possiede 6, mentre la Francia 10. Uno scudo costa 800 milioni di euro e i due Paesi stanno valutando di cederne uno per parte.
È anche diplomatico lo scontro tra la Russia e l'Occidente. Nella giornata di ieri l'ambasciata russa a Roma ha postato una foto raffigurante presunte mine italiane che sarebbe state disinnescate in Ucraina, un "pericolo per gli innocenti". Il Ministero della Difesa ha replicato dicendo che Mosca "mente sapendo di mentire". Tajani ha fatto eco a Crosetto dichiarando: "Dal 1997 l'Italia non produce più quelle mine. Dai brevetti si vede che si tratta di mine prodotte in Estremo Oriente. L'Italia non produce mine né vende mine antiuomo in assoluto rispetto del diritto internazionale. Si tratta di fake news, notizie false".
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