Germania, Scholz sempre più filo-cinese: sarà il primo leader Ue a incontrare Xi dopo la rielezione nel Partito comunista

Dopo aver ceduto una quota del porto di Amburgo al colosso cinese Cosco, il cancelliere tedesco vola a Pechino per aprire “un dialogo diretto” col leader della Repubblica popolare

Quella di Olaf Scholz è una vera svolta economica e geopolitica. Il cancelliere di una delle maggiori potenze occidentali, la Germania, che si avvicina sempre più a quel paese che l’Occidente ritiene un potenziale pericolo: la Cina. Pochi giorni fa, Scholz, tra le polemiche, ha dato il via libera all’acquisizione per circa 50 milioni di euro di una quota del 24,9% nel porto di Amburgo da parte di Cosco, il colosso cinese dello shipping. E ora sarà il primo leader dell’Unione europea a incontrare il presidente della Repubblica popolare cinese, Xi Jinping, dopo la conferma a segretario del Partito comunista cinese (Pcc). Altro piccolo record: il cancelliere tedesco, nella giornata del 4 novembre, sarà il primo esponete di spicco occidentale a visitare Pechino dal 2019, poco prima che si scoppiasse la pandemia.

Germania, Scholz sempre più filo-cinese: sarà il primo leader Ue a incontrare Xi dopo la rielezione nel Pcc

Nel corso della visita ci saranno “scambi approfonditi di opinioni sulle relazioni tra Cina e Germania, tra Pechino e l’Europa, sulle dinamiche globali e sulla governance: si approfondirà la fiducia politica reciproca e si approfondirà la cooperazione tra Cina e Germania”, ha dichiarato il portavoce del ministero degli Esteri cinese, Zhao Lijian, illustrando i contenuti degli incontri che Scholz avrà con Xi e con il primo ministro, Li Keqiang. Vertici ci bilaterali che daranno “nuovo slancio alla partnership strategica complessiva tra i due Paesi”. Scholz arriverà a Pechino a capo di un gruppo di industriali e con un tempismo discutibile per i suoi critici, a soli pochi giorni dalla riconferma di Xi al vertice del Pcc. Eppure il ministro degli Esteri tedesco, Annalena Baerbock, ha chiesto un cambio di passo nel rapporto con il gigante asiatico. “La politica cinese è cambiata enormemente negli ultimi anni, e quindi anche la nostra politica verso la Cina deve cambiare”, ha detto, avvertendo che la Germania deve imparare dal proprio rapporto con la Russia a non essere mai più dipendente da Paesi che non condividono i valori di Berlino.

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A Scholz non sembra importare granché. “La Cina è e rimarrà un partner importante”, ha sottolineato nonostante l’appello di Baerbock. "Ma se la Cina cambia, anche il modo in cui trattiamo il paese deve cambiare. Servono senso delle proporzioni e pragmatismo”, ha scritto il cancelliere in un lungo intervento pubblicato sulla Frankfurter Allgemeine Zeitung in cui spiega i temi e le ragioni della sua visita in Cina a cui si appresta come “europeo”. “Sono passati tre anni dall’ultima volta che il mio predecessore ha visitato la Cina”, ha proseguito. “Tre anni in cui le sfide e i rischi sono aumentati: in Europa, nell’Asia orientale e, naturalmente, anche nelle relazioni tedesco-cinesi. Tre anni in cui il mondo è cambiato profondamente. Da un lato a causa della pandemia di coronavirus, dall’altro a causa della guerra della Russia contro l’Ucraina con le sue gravi conseguenze per l’ordine internazionale, per l’approvvigionamento energetico e alimentare, per l’economia e i prezzi in tutto il mondo, Ora più che mai il dialogo diretto è ancora più importante”. E allora: tanti saluti all’Ue e agli Usa dalla Cina.