Donbass, domani Putin firma l’annessione. Dopo tre referendum favorevoli sarà la volta buona?

Nel 1991 l’Ucraina votò per restare nell’Urss, nel 2014 gli ucraini filo-russi del Donbass vinsero la consultazione indipendentista, ora un nuovo plebiscito giudicato “farlocco” da Usa e Ue

Domani è il giorno del Donbass. E della certificazione ufficiale della Russia. Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha fissato per il 29 settembre 2022 la data storica nella quale il presidente russo Vladimir Putin firmerà i trattati per l’annessione delle province ucraine di Zaporizhzhia, Kherson, Luhansk e Donetsk alla Federazione Russa. Per Usa e Ue la consultazione “è fasulla” e non verrà riconosciuta. Ma è la terza volta nel giro di trent’anni, con percentuali sempre sopra il 70%, che gli ucraini votano per essere annessi alla Russia.

Donbass, domani Putin firma l’annessione. Dopo tre referendum favorevoli sarà la volta buona?

Il 17 marzo 1991, in Unione sovietica, con l’allora presidente Michail Gorbaciov, si tenne un referendum sull’unione della conservazione dell’Urrs. Il quesito chiedeva agli elettori di esprimere parere favorevole o contrario sulla possibilità di rimanere parte dell’Unione sovietica secondo i termini di un nuovo trattato. Lo stesso giorno gli ucraini furono chiamati a votare per il referendum istituzionale con un identico quesito: “Considerate necessario preservare l’Unione delle repubbliche socialiste sovietiche come una rinnovata federazione di repubbliche uguali e sovrane in cui saranno pienamente garantiti i diritti e la libertà dell’individuo di ogni nazionalità?”. In pratica si chiedeva agli ucraini se volessero restare in quella che diventerà l’attuale Federazione Russa. E gli ucraini, col 70% dei voti, si espresso a favore. Di lì a poco, un tentato un colpo di Stato organizzato da alcuni membri del governo per destituire Gorbaciov annullò l’esito del voto. E l’Ucraina, che si era espressa per restare nell’Urss, ormai fallita, si proclamò indipendente tramite un’altra consultazione.

Donbass, domani Putin firma l’annessione. Dopo tre referendum favorevoli sarà la volta buona?

L’11 maggio del 2014, stavolta nel solo Donbass, i separatisti ucraini filo-russi indicono un referendum per l’indipendenza della regione. I favorevoli furono l’80%. Ma venne riconosciuto dalla sola Russia. Arriviamo ai giorni nostri, con la votazione indetta da Mosca e conclusasi col 94% dei favorevoli per l’annessione delle quattro provincie alla Federazione Russa. Prima il 70%, poi l’80, poi il 94. Un consenso in escalation che le forze occidentali, negli anni, hanno continuato a ritenere falso. La storia, però, dice che gli ucraini, quando hanno avuto la possibilità di votare, si sono sempre espressi a favore della Russia. Dopo la firma di domani a opera di Putin sarà la volta buona?