Ungheria, Orban proclama referendum sulle sanzioni alla Russia: "Chiederemo l'opinione della gente"

Orban ha affermato che le sanzioni sono state decise "dai burocrati europei", e imposte in "maniera non democratica". Da qui, l'idea di fare decidere il popolo ungherese

Viktor Orban, primo ministro dell'Ungheria, ha annunciato "consultazioni nazionali" sulle sanzioni alla Russia. In un polemico proclama contro le istituzioni europee, ha definito le sanzioni una scelta imposta "non democraticamente" le cui conseguenze sono pagate dai cittadini europei. Orban vuole dunque che sia il suo popolo a decidere se prendersi o meno il carico delle conseguenze economiche delle sanzioni alla Russia, che stanno già danneggiando l'economia europea.

Orban: "Sanzioni decise non democraticamente dai burocrati UE"

Qui leggiamo una traduzione del comunicato del presidente:

"Le sanzioni sono state introdotte in maniera non democratica, perché sono state decise dai burocrati di Bruxelles ma a pagarne il prezzo sono gli europei. Abbiamo bisogno di conoscere l'opinione della gente. Per la prima volta in Europa, in Ungheria chiederemo l'opinione della gente sulle sanzioni. Organizzeremo una consultazione nazionale in cui gli ungheresi saranno in grado di esprimere la loro opinione, di dire se le sostengono e se sono favorevoli all'introduzione di altre misure"

Secondo Orban, le sanzioni hanno creato danni enormi all'economia europea a causa dell'aumento dei prezzi dell'energia; con un effetto boomerang, avrebbero "arricchito la Russia", che avrebbe beneficiato dell'aumento dei prezzi, e "impoverito l'Europa". Già in passato Orban aveva affermato la necessità di rimuovere le sanzioni "entro la fine dell'anno". Non è chiaro, comunque, se la "consultazione" riguarderà la rimozione di tutte le sanzioni, o invece, come il testo sembra suggerire, semplicemente il rifiuto di imporne ulteriori.

Orban già in passato è più volte entrato in collisione con le autorità europee, sia sul tema delle politiche contro la Russia, che soprattutto sul tema dell'immigrazione. Non è chiaro come le autorità europee reagiranno a uno scostamento di linea da parte dell'Ungheria, ma i minacciosi "strumenti correttivi" agitati contro l'Italia da Ursula von der Leyen sono probabilmente anche puntati su Budapest.