Ucraina, Zelensky: “Bene l’Ue sui visti russi”. Ormai ha preso il posto di von der Leyen
Il leader ucraino detta l’agenda dell’Ue su sanzioni e aiuti economici, sollecita i Paesi europei e si schernisce se non fanno in fretta. Chiamatelo von der Lensky
Chiamatelo von der Lensky. Perché ormai Volodymyr Zelensky ha preso il posto di Ursula von der Leyen alla presidenza della Commissione europea. Il leader ucraino, tra una posa su Vogue e un videocollegamento, detta l’agenda politica dell’Ue. Propone nuove sanzioni, si schernisce se non arrivano in fretta, ringrazia se gli danno retta, sollecita altri investimenti, chiede armi ai Paesi europei bypassando la massima istituzione europea. Tanto vale spostare la sede dell’Ue da Bruxelles a Kiev.
Ucraina, Zelensky: “Bene l’Ue sui visti russi”. Ormai ha preso il posto di von der Leyen
Per esempio, oggi, mercoledì 7 settembre, Zelensky ha detto che “l’Unione europea ha compiuto un passo significativo approvando la proposta di sospensione del regime semplificato dei visti attualmente in vigore tra Ue e Russia. L’Europa non è un luogo di baldoria per gli assassini e per coloro che li sostengono. È assolutamente inaccettabile che il territorio europeo possa essere utilizzato per il turismo o lo shopping da chi in Russia sostiene la scissione e la beffa dell’Europa, o addirittura lavora per questo”. Europa, Europa, Europa. E dire che l’Ucraina non è neppure nell’Ue. Per Zelensky è un particolare di poca importanza. Tanto decide lui. Decide lo stesso. “Bisogna ricordare che oltre al lato morale della faccenda si tratta anche di una questione di sicurezza elementare: la Russia ha ripetutamente inviato assassini in Europa con il pretesto di turismo ordinario”.
Ucraina, Zelensky: “Bene l’Ue sui visti russi”. E von der Leyen che cosa fa?
Il presidente ucraino parla da leader dell’Ue da diverso tempo. E lo fa con una certa autorità. Diceva lo scorso maggio: “Certo, ringrazio i nostri amici che stanno promuovendo nuove sanzioni, ma dove ha preso così tanto potere chi blocca il sesto pacchetto? Vogliamo che il nuovo potente pacchetto di sanzioni dell’Ue contro la Russia sia approvato. Chiediamo un embargo completo sull’energia, inclusi petrolio e gas. Il petrolio dovrebbe far parte del sesto pacchetto: senza sarebbe vuoto”. Vogliamo. Chiediamo. A disposizione, Volodymyr. Qualche giorno dopo, a pacchetto approvato, il presidente ucraino è tornato trionfante a farsi vivo: “Bene sanzioni dell’Ue su embargo a petrolio russo”. Bene. E dopo il sesto, il settimo. “Subito settimo pacchetto di sanzioni contro Russia”, diceva il presiedete ucraino alla fine di giugno. Subito, capito? Muoversi! “La Russia deve sentire un costante aumento della pressione per la guerra e per la sua aggressiva politica anti-europea. In tutti i negoziati sottolineo sempre che è necessario al più presto il settimo pacchetto di sanzioni dell’Ue”. Ma se Zelensky è ormai a capo della Commissione europea, von der Leyen che cosa fa? Dichiarazione odierna: “Proponiamo altri 5 miliardi di aiuti a Kiev”. Ecco che cosa fa: il presidente dell’Ucraina.