Mozambico, attentato terroristico islamico a missione comboniana a Chipene: uccisa una suora italiana, due preti in salvo
Anche suor Maria de Coppi rimasta coinvolta nell'attentato. Matrice islamica dell'attentato, mentre sono riusciti a salvarsi due sacerdoti friulani
Un terribile attentato terroristico in Mozambico che ha coinvolto anche una suora italiana (suor Maria De Coppi), comboniana della Diocesi di Vittorio Veneto (Treviso), 83 anni. A rivelarlo è il sito web "L'Azione", che spiega: "In base alle notizie giunte - prosegue il giornale - sembra che l'assassinio sia stato perpetrato da alcuni terroristi che hanno agito nella missione dove suor Maria prestava servizio, nel barrio Muatala, nella provincia di Nampula". L'attacco sarebbe stato effettuato nella serata di martedì 6 settembre verso le ore 21, mentre non sono ancora state rese note le cause e le circostante. L'arcivescovo di Nampula spiega di non essere sicuro della matrice islamica dell'attentato ma allo stesso tempo "è molto probabile che siano stati loro ad assalire la missione".
Attentato terroristico in Mozambico, la testimonianza
Padre Loris, uno dei due sacerdoti friulani scappati, in mattinata ha recapitato la testimonianza di quanto accaduto alla diocesi di Pordenone: "Stanotte sono passati da queste parti gli "insurgentes". Hanno bruciato la chiesa, i due lar, le case dei padre e delle suore, il centro de saúde, alcuni magazzini. I laristi già erano andati via ieri. Non tutte le lariste ci sono riuscite... All'inizio degli spari, irmã Eleonora ha preso le meninas ed è fuggita con loro nel mato, cioè nella foresta. Anche irmã Angeles è riuscita a scappare (anche se era stata afferrata da dietro) con le aspiranti. Purtroppo, uno dei primi spari ha preso suor Maria al volto: per lei non c'è stato niente da fare, e già la sua salma sta andando verso Carapira per la sepoltura".
"Riguardo a me e a don Lorenzo, siamo rimasti zitti zitti in camera tutta la notte. Hanno bruciato tutto, sfondando tutte le porte. Tranne da noi. E la cosa ci insospettisce non poco: come mai e perché proprio le nostre due porte non sono state toccate? Pare evidente che hanno appositamente evitato, perché sapevano: non c'è altra spiegazione. Stamattina è passata Angeles a farci sapere che già erano andati via. E così siamo usciti dalle nostre camere, increduli e contenti, ma anche tristi e diversamente sollevati: abbiamo ancora qualcosa da vivere".
Mozambico, attentato terroristico coinvolge anche suora italiana
Proprio suor Maria de Coppi l'ottobre scorso era stata in Italia per alcuni controlli medici. La donna è stata raggiunta da un colpo alla testa mentre cercava di raggiungere il dormitorio più vicino. Oltre Maria nella missione comboniana vivevano altre quattro religiose: Angeles e Paula, spagnole, Eleonora, italiana e Sandrine del Togo Sopravvissuti invece due sacerdoti friulani, vale a dire don Lorenzo Vignandel e don Lorenzo Fabbro. Lo puntualizza il Centro missionario Concordia di Pordenanone."Don Lorenzo e don Loris sono vivi. Ringraziamo Dio - scrive il centro -. I ribelli hanno assaltato la missione, dando fuoco a tutte le opere parrocchiali. I sopravvissuti sono adesso in fuga verso Nacala".
Questa invece la nota delle comboniane: "Le notizie riguardanti le sorelle lì presenti sono incerte e durante la notte non è stato possibile raggiungere il luogo per averne più precise. L'unica sorella con la quale abbiamo avuto contatto è suor Eleonora Reboldi, scappata in foresta con alcune ragazze… Intanto ci uniamo tutte in preghiera per le nostre sorelle, per i nostri confratelli comboniani e per la gente tutta" in Mozambico.
Suor Maria De Coppi era da 59 anni missione in Mozambico, paese raggiunto per la prima volta nel 1963. "Gli ultimi due anni sono stati molto duri – raccontava – Al nord del Paese è in corso una guerra per i giacimenti di gas e la gente soffre e scappa: nella mia parrocchia ci sono 400 famiglie che arrivano dalla zona di guerra. Poi è venuto il ciclone. Infine l’anno scorso la siccità si è prolungata per tanto tempo. Oggi a Nampula c’è una estrema povertà".