Gas, Macron: “Bene incremento di forniture dall’Algeria all’Italia”. Ma l’Africa corteggia la Russia
Mentre il presidente francese, al pari di Draghi, esulta per l’accordo raggiunto tra Roma e Algeri, la Camera dell’energia africana rafforza i legami con Mosca
Gasati e mazziati. Lo scorso luglio Mario Draghi annunciava trionfalmente l’accordo sottoscritto con l’Algeria, “che sarà il nostro primo fornitore di energia”. Oggi anche il presidente francese, Emmanuel Macron, a margine di un viaggio diplomatico ad Algeri, ha ribadito che l’intesa raggiunta dal premier disarcionato è “buona per l'Italia ed è positiva per l’Europa”. Intanto, mentre Roma e Parigi esultano per pagare a caro prezzo il metano algerino, l’Africa rafforza i legami energetici con una superpotenza mondiale. Che non è l’Italia. E neppure la Francia. Esatto: è la Russia.
Gas, Macron: “Bene l’incremento di forniture dall’Algeria verso l’Italia”. Ma l’Africa corteggia la Russia
Nei palazzi romani l’Africa è vista come una sorta di salvatore di una patria, l’Italia, alle prese con la crisi energetica e con la progressiva interruzione dei rifornimenti da Mosca. Macron, in visita in Algeria per cercare di ricucire i rapporti con l’ex colonia francese, ha benedetto l’intesa. Tutto questo a meno di una settimana dall’incontro, avvenuto lunedì, tra i rappresentanti della Camera dell’energia africana e il primo viceministro dell’Energia della Federazione russa, Pavel Sorokin. Durante il summit le parti hanno sottolineato la necessità di continuare la collaborazione della Russia con l’Opec, l’Organizzazione dei paesi esportatori di petrolio, così come altri enti chiave tra cui il Forum dei paesi esportatori di gas e l’Associazione dei produttori di petrolio africani, oltre alla partecipazione alla COP27 che si terrà dal 6 al 18 novembre a Sham El Sheihk, in Egitto. Insomma: l’Africa vende il gas all’Italia e all’Ue, ma vuole che la Russia sia ben presente nei principali eventi energetici internazionali.
Gas, Macron: “Bene l’incremento di forniture dall’Algeria verso l’Italia”. La doppia beffa energetica e militare
Pochi giorni fa il premier algerino, Aimen Benabderrahmane, ha lanciato un appello alle aziende italiane affinché concentrino maggiori investimenti nel Paese nordafricano. Algeri, nel frattempo, ha concesso una commessa petrolifera da 300 milioni di dollari a Petrofac. Che anche in questo caso non ha sede in Italia. Ma nel Regno Unito. Parlando in apertura del Business forum Italia-Algeria, Benabderrahmane ha sottolineato come, nonostante l’ottima qualità delle relazioni tra i due Paesi, l’Italia si trovi solo al 19esimo posto per investimenti diretti in Algeria negli ultimi vent’anni. L'occasione per coinvolgere i gruppi energetici italiani era il cosiddetto appalto Epc per l’approvvigionamento e la costruzione nell’ambito del progetto Tinrhert Epc2, un sistema di sviluppo di gas convenzionale gestito dall’algerina Sonatrach. Un maxi-contratto che Algeri, però, ha affidato alla multinazionale petrolifera fondata nel 1981 a Londra. Energia. Ma anche difesa. A novembre, in concomitanza con la COP27, gli eserciti di Algeria e Russa daranno vita a esercitazioni anti-terrorismo congiunte nella provincia di Bechar. Le manovre si terranno nel campo di addestramento di Hammaguir e vedranno impegnati 80 uomini di unità mobili russe di stanza nel Nord del Caucaso e altrettante truppe algerine. Tutto questo mentre l’Italia continuerà trionfalmente a comprare il gas africano col placet di Macron.