Telefonata Macron-Putin prima della guerra, rivelato contenuto: "Kiev vuole l'atomica"
A quattro giorni dallo scoppio della guerra tra Ucraina e Russia, Vladimir Putin aveva detto a Emmanuel Macron: "Zelensky non rispetta gli accordi di Minsk"
Il presidente francese Emmanuel Macron e quello russo Vladimir Putin, a soli quattro giorni dallo scoppio della guerra in Ucraina, hanno avuto una telefonata durata circa 10 minuti. Lo svela un documentario diffuso oggi su France 2, nel quale è stato rivelato il contenuto della conversazione tra i due leader. Era il 20 febbraio 2022 e, al fine di evitare una escalation, Macron aveva sentito il leader di Mosca per fargli chiarire le sue intenzioni. Il Capo del Cremlino aveva messo i guardia il suo omologo francese su Kiev e Zelensky: "Loro vogliono usare l'atomica". "No, assurdo ", aveva risposto Macron.
Macron-Putin, telefonata prima dello scoppio della guerra: "Kiev vuole l'atomica"
"Vorrei che tu mi dessi subito la tua lettura della situazione e, magari in maniera abbastanza diretta, come facciamo entrambi, dirmi quali sono le tue intenzioni", aveva detto Macron a Putin durante la telefonata. "Abbiamo una lettura del tutto diversa della situazione. In occasione del nostro ultimo colloquio, ti ho ricordato e perfino letto gli articoli 9, 11 e 12 degli Accordi di Minsk", aveva replicato il capo della Russia, che poi aveva accusato Volodymyr Zelensky di non fare nulla per rispettare gli accordi e di voler usare l'atomica. "No, assurdo", aveva risposto Macron.
Sui patti "c'è scritto che il governo dell'Ucraina propone e che questo viene fatto in consultazione ed accordo con i rappresentanti di alcune zone delle regioni di Donetsk e Luhansk, nel quadro del gruppo di contatto tripartito, ed è esattamente ciò che proponiamo di fare. Non so dove il tuo giurista abbia imparato il diritto - aveva aggiunto, replicando alle argomentazioni dell'interlocutore - io mi limito a guardare i testi e cerco di applicarli". "Non so quale giurista potrà dirti che i testi di legge sono proposti dai gruppi separatisti invece che dalle autorità democraticamente elette", aveva sottolineato.
"Non si tratta - aveva ribattuto Putin - di un governo democraticamente eletto. Sono arrivati al potere attraverso un colpo di stato sanguinario. Ascoltami bene, il principio del dialogo prevede di prendere in considerazione gli interessi della controparte. Le proposte esistono. I separatisti, come li chiami, le hanno trasmesse agli ucraini, ma non hanno ricevuto alcuna risposta. Dove sta il dialogo?".
E subito la risposta del premier di Parigi: "Ieri ho davvero esortato Zelensky alla calma. Glielo dirò ancora, di calmare tutti, calmare sui social network, calmare le forze armate ucraine". E infine Vladimir Putin aveva detto al suo interlocutore: "Prepariamo un incontro, ma non adesso perchè ora per non nasconderti nulla, volevo andare a giocare a hockey su ghiaccio. Al momento ti parlo dalla sala sport e sono sul punto di allenarmi sugli esercizi".