Ucraina, Borrell: "Embargo petrolio Russia? Accordo entro pomeriggio"

L'Alto rappresentante per la politica estera dell'Ue Josep Borrell: "Alla fine ci sarà un accordo malgrado la resistenza dell'Ungheria"

"Raggiungeremo un accordo sul prossimo pacchetto di sanzioni" alla Russia "entro oggi pomeriggio". Lo ha annunciato ai microfoni della radio France Info questa mattina, lunedì 30 maggio 2022, l'Alto rappresentante per la politica estera dell'Ue, Josep Borrell, in vista del Consiglio europeo che si terrà a breve per parlare degli ultimi sviluppi della situazione in Ucraina. "Nel prossimo pacchetto di sanzioni contro la Russia non falliremo sull'embargo petrolifero", ha confermato Borrell, ribadendo che "alla fine ci sarà un accordo", malgrado la resistenza dell'Ungheria.

Ucraina, embargo su petrolio russo: ieri la fumata nera

Ieri, domenica sera, c'era stata la nuova fumata nera sullo stop al petrolio della Russia. Nonostante la riunione del Coreper fosse durata più di quattro ore, gli Stati membri dell'Ue non avevano trovato un accordo sul sesto pacchetto di sanzioni per la Russia. Il sesto pacchetto è rimasto finora bloccato a causa del veto dell'Ungheria, ma in questi ultimi giorni ci sono state intense consultazioni tra le capitali con l'obiettivo di arrivare a sbloccarlo e approvarlo definitivamente.

Nei giorni scorsi il presidente dell'Ucraina, Volodymyr Zelensky, aveva criticato i Paesi dell'Unione europea - Italia compresa - per non aver ancora applicato il sesto pacchetto di sanzioni contro Mosca e contro il suo leader Vladimir Putin, sostenendo che la Russia riceve quasi un miliardo di euro al giorno dagli europei per l'approvvigionamento energetico. "Certo, ringrazio i nostri amici che stanno promuovendo nuove sanzioni", aveva iniziaito. "Ma dove ha preso così tanto potere chi blocca il sesto pacchetto?", aveva domandato Zelensky. 

Il presidente dell'Ucraina, in particolar modo, faceva riferimento all'Ungheria, Paese tra i principali oppositori alle sanzioni sul greggio russo. Budapest ritiene infatti che nella proposta della Commissione europea ci siano ancora troppi importanti dettagli chiave da definire. Per questo continua a ribadire il suo no e porre il veto.