Grano in Ucraina, Ue: "Mosca lo ruba". In Lituania arriva il primo treno
L'Ue accusa la Russia di rubare il grano ucraino e attacca ancora Putin: "Sta usando il tema alimentare come un'arma"
Arriva nel tardo pomeriggio di oggi, martedì 24 maggio 2022, il primo treno merci con un carico di grano dall'Ucraina in Lituania, precisamente al porto di Klaipeda. Per giungere lì, è passato attraverso la Polonia. Lo riferiscono le ferrovie di Stato di Vilnius. Com'è infatti noto, per le esportazioni, Kiev e il presidente Volodymyr Zelensky stanno cercando "rotte alternative" a quelle consuete via mare, dal momento che i porti sono bloccati. E mentre la notizia del primo treno di grano fa il giro del web, l'Ue lancia una pesante accusa contro Putin: "Sta usando il tema alimentare come un'arma".
Grano Ucraina, Ue: "Prove che Mosca lo ruba"
"Ci aspettiamo di ricevere un treno al giorno dall'Ucraina, ciascuno con un carico fino a 1.500 tonnellate di grano e altri prodotti agricoli", dice Mantas Dubauskas, il portavoce della compagnia ferroviaria Ltg. Inoltre, come riporta Tgcom24, nei primi 10 giorni di maggio, l'export di grano dall'Ucraina "è più che dimezzato rispetto allo stesso periodo del 2021, passando da 667.000 a 300.000 tonnellate".
Nel frattempo la Commissione dell'Unione Europea lancia un'accusa al leader di Mosca. "Putin sta usando il tema alimentare come un'arma, l’impatto si sente non solo sull’Ucraina ma anche in Africa e Asia: non abbiamo dubbi che le truppe russe rubano il grano ucraino o distruggono le scorte, ci sono varie prove", afferma commentando alcune foto satellitari rilasciate dalla Cnn che dimostrerebbero questo. Le immagini in questione di Maxar Technologies sarebbero state scattate il 19 e il 21 maggio scorsi nel porto di Sebastopoli. Si vedrebbero due imbarcazioni, Matros Pozynich e Matros Koshka, attraccate accanto a silos di grano. "Grano ucraino che ci hanno rubato", accusa Kiev.
"Non possiamo dire cosa possiamo e vogliamo fare per contrastare la situazione perché è in corso una guerra, ma sono in corso discussioni su come intervenire una volta che le navi hanno lasciato i porti. Ancora una volta - dice la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen - la nostra risposta è e deve essere quella di mobilitare una maggiore collaborazione a livello europeo e a livello globale".