Guerra Ucraina, l'Italia si inchina a Biden la Germania fa affari: niente stop a gas e petrolio russo

Berlino rinvia ancora il blocco delle importazioni di energia e greggio da Mosca. Ora il governo tedesco prevede lo stop per fine anno. Cioè tra otto mesi, quando la guerra potrebbe essere solo un ricordo

Mentre l'Italia di Mario Draghi è impegnata a mostrarsi il più possibile inchinata agli Stati Uniti d'America (forse perché lo stesso premier sogna l'approdo alla Nato), la Germania continua a perseguire i propri interessi e sulla guerra in Ucraina mantiene una posizione votata al suo storico pragmatismo. Il governo tedesco ha infatti fatto sapere che per ora non interromperà le importazioni di carbone e petrolio dalla Russia ma che lo farà solo alla fine di quest'anno; l'obiettivo è di fare a meno di tutte le forniture energetiche dalla Russia, come ha detto la ministra degli Esteri tedesca Annalena Baerbock.

La Germania continua a rinviare lo stop all'import di gas e petrolio russi

"La Germania smetterà di importare energia dalla Russia. Smetteremo di importare carbone al più tardi entro l'estate. Dimezzeremo le importazioni di petrolio entro l'estate e le elimineremo entro la fine dell'anno", ha detto Baerbock durante una visita a Riga (Lettonia), secondo quanto riferiscono i media tedeschi. Ma per ora si va avanti. La Germania, secondo Baerbock, farà anche a meno del gas russo, non da sola ma all'interno di un programma Ue. "Rinunciare al gas russo insieme, tutta l'Ue, questa è la nostra forza", ha detto Baerbock.

Eppure, proprio Berlino è una di quella capitali che rallenta la formazione di questa posizione unitaria europea, tanto da entrare in rotta di collisione con Washington e con la stessa Kiev. All'inizio della guerra in Ucraina, il 55% del gas consumato in Germania proveniva dalla Russia, ma secondo il governo tedesco questa percentuale è scesa al 40%. Baerbock ha aggiunto che non si tratta solo di trovare altri fornitori di carbone, gas e petrolio, ma soprattutto di accelerare lo spostamento dall'energia fossile verso le rinnovabili.

In Italia, invece, Draghi una volta chiusa la sua esperienza nel Governo dei migliori, potrebbe avere un posto riservato nella Nato. Proprio nel 2023, infatti, diventerà vacante la poltrona di segretario generale dell'Alleanza Atlantica. E SuperMario potrebbe mirare proprio a quel ruolo, come starebbe a dimostrare il suo atlantismo spinto volto a convincere Biden.