Pakistan, il premier Khan rischia di essere "fatto fuori": "Complotto Usa perché amico di Putin"
Imran Khan deve far fronte a un voto di sfiducia per un improvviso cambio di casacca di un partito della coalizione. E il premier accusa Washington di volerlo disarcionare
Qualcosa si muove in Asia. Un riverbero della guerra in Ucraina che può nascondere una storia molto rilevante. Il governo del Pakistan ha sporto una formale protesta con l'ambasciata statunitense a Islamabad per denunciare quella che considera un'ingerenza negli affari interni del Paese: lo ha reso noto lo stesso premier, Imran Khan. "Abbiamo fatto un passo formale nei confronti dell'ambasciata statunitense", ha detto. L'ex campione di cricket, che ha parlato a una televisione locale, ha denunciato un vero e proprio tentativo straniero di defenestrarlo.
Pakistan, il filo Mosca e Pechino Khan rischia la sfiducia
Ieri il premier, che domenica affronterà un voto di sfiducia in Parlamento, aveva accusato un non meglio identificato "Paese occidentale" di volerlo via dal governo a causa della sua visita a Mosca, il mese scorso, per incontrare il presidente russo, Vladimir Putin. L'ex star del cricket, dall'agosto 2018 premier della potenza nucleare asiatica, ha già annunciato che non intende dimettersi prima della discussione della mozione presentata dopo che, mercoledì scorso, il partito Muttahida Qaumi, ha lasciato la maggioranza. La mozione di sfiducia sarà approvata se riceverà 172 voti su un totale di 342. Khan è sotto forte pressione da mesi perché accusato di non essere riuscito a risollevare l'economia del Paese asiatico, segnata da una forte inflazione e da un crescente deficit di bilancio.
Khan ha visitato Putin proprio nelle ore del lancio dell'invasione russa in Ucraina. Da alcuni era stato persino letto come un segnale indiretto di appoggio da parte della Cina. Questo perché il Pakistan è il maggiore, forse l'unic vero alleato di Pechino in Asia. La caduta di Khan potrebbe creare qualche problema alla Cina, che sta cercando proprio in questi giorni di governare il processo di stabilizzazione dell'Afghanistan. La diplomazia cinese si sta muovendo con attenzione in Asia meridionale. Nei giorni scorsi Wang Yi è stato prima in India e poi in Nepal, cercando di sfruttare la crisi ucraina e gli imbarazzi di alcuni paesi asiatici per incunearsi tra loro e gli Usa.