Croazia, drone militare sovietico precipitato a Zagabria a 200 km dall'Italia, proveniva dall'Ucraina, autorità del Paese: "Inaccettabile il non intervento Nato"
Un drone militare di fabbricazione ex sovietica è precipitato a Zagabria intorno alle 23 del 10 marzo: il velivolo proveniva dall'Ucraina
Attimi di paura a Zagabria, dove un drone militare proveniente dall'Ucraina è precipitato nella tarda serata del 10 marzo. Il velivolo è un drone di fabbricazione sovietica Tu-141 "Strizh", senza pilota. Questo, si è schiantato in una zona abitata della capitale croata e a soli 200 chilometri dall'Italia, fortunatamente senza provocare vittime o feriti. Al momento sono in corso accertamenti per chiarire il luogo esatto da cui può essere partito e soprattutto per quale motivo sia entrato nello spazio aereo di un paese Nato. Nel Paese diverse autorità hanno criticato il non intervento degli alleati, considerato "inaccettabile". Pavle Kalinić, esperto di sicurezza ed ex capo dell’unità per situazioni d’emergenza della città di Zagabria, ha dichiarato: "Serve un esercito comune europeo. Altrimenti l’Unione europea rimarrà una colonia americana, e la Croazia una sub-colonia dell’UE. La Nato difende gli interessi degli Stati Uniti e non quelli dell’UE, tanto meno quelli della Croazia".
Croazia, drone militare sovietico precipitato a Zagabria a 200 km dall'Italia, proveniva dall'Ucraina
Secondo quanto appurato finora, il drone sarebbe entrato nello spazio aereo croato dall'Ungheria volando a circa 700 chilometri all'ora a un altitudine di 1.300 metri. A seguito dei primi accertamenti è stato accertato che il mezzo è un drone da ricognizione del tipo Tu-141 di produzione sovietica e attualmente in uso all'esercito di Kiev. Considerando il raggio d'azione del velivolo - di circa 1000 chilometri - è probabile che questo sia partito dalla zona attorno alla città di Odessa. Territorio da giorni ormai in attesa di un possibile attacco russo via mare.
Nello schianto, il drone ha provocato un cratere di circa tre metri di diametro. Nonostante sia precipitato in una zona densamente abitata del quartiere Jarun, la caduta ha solo provocato alcuni danni a delle automobili parcheggiate. A quanto emerge dalle verifiche il velivolo potrebbe essere precipitato a causa dell'esaurimento del carburante. Circostanza che ha anche impedito il divampare di un incendio. A distanza di circa un chilometro dal luogo dell'impatto sono stati inoltre trovati due paracaduti.
Sull'accaduto si è in seguito espresso anche il presidente croato Zoran Milanovic, che dopo aver confermato i dettagli finora noti ha spiegato: "Crediamo che si sia trattato di un incidente e non un'azione militare diretta contro la Croazia". In conferenza stampa, il ministro della Difesa Mario Banozic ha poi aggiunto che quello di giovedì sera è un "incidente molto grave, dovremo indagare a fondo. L'indagine rivelerà ulteriori dettagli".