Ucraina, per Zelensky la guerra può essere ancora fermata da Putin: Mosca invoca il principio della coesistenza pacifica
Intervistato da Abc News, il presidente Zelensky ha paventato una possibile estensione del conflitto in corso in Ucraina, che potrebbe assumere i contorni di una vera e propria guerra mondiale. Intanto Mosca chiede che Russia e Usa tornino al principio della coesistenza pacifica
Il conflitto in Ucraina potrebbe presto estendersi ad altri paesi europei e diventare una vera e propria guerra mondiale. Lo ha dichiarato in un'intervista ad Abc News il presidente Volodymyr Zelensky, puntando il dito contro Putin e definendo il suo omologo russo un "criminale di guerra". Mosca sembra però non essere così pessimista e tramite il ministero degli Esteri chiede che la Russia e gli Stati Uniti tornino al principio della coesistenza pacifica, come hanno fatto durante la Guerra Fredda. Attualmente in Ucraina è in corso un breve cessate il fuoco che ha come obiettivo l'evacuazione delle popolazione civile dalle principali città, tra cui Kiev e Mariupol. Quello di Mariupol è il terzo corridoio umanitario in pochi giorni.
Per Zelensky il conflitto in Ucraina "scatenerà una guerra mondiale"
"Questo conflitto non finirà così ma scatenerà una guerra mondiale. Noi siamo stati i primi. Voi sarete i secondi. Perché più questa bestia mangia e più vorrà mangiare", ha dichiarato Zelensky. Per il presidente ucraino a oggi l'Europa è una "zona di libertà", ma "quando i limiti dei diritti e delle libertà vengono violati e calpestati, allora dovete proteggerci", aggiungendo poi che "oggi la guerra è qui. Domani sarà in Lituania, poi in Polonia, poi in Germania. Questo è grave".
Parole di fuoco vengono poi dirette nei confronti di Vladimir Putin, definito senza mezzi termini "un criminale di guerra", ed evidenziando come lo siano anche "tutte le persone che sono venute nella nostra terra e tutte le persone che hanno dato gli ordini". Per Zelensky tuttavia, Putin è ancora in grado di "fermare la guerra che ha iniziato", a patto che accetti di iniziare "il dialogo" e di uscire "dalla bolla" in cui si trova.
Nel frattempo, il presidente ucraino continua a rimanere a Kiev. Nella serata di lunedì ha pubblicato un nuovo video dove afferma: "Rimango qui, rimango a Kiev, a Bankova (gli uffici presidenziali), senza nascondermi e senza paura di nessuno. Questo serve per vincere questa guerra". Nel filmato, Zelensky ha inoltre accusato i russi di utilizzare "tattiche medievali" per punire la popolazione ucraina.
Mosca: "tornare alla coesistenza pacifica"
Nella mattinata dell'8 marzo l'agenzia Interfax ha riportato le dichiarazioni del ministro degli Esteri Sergei Lavrov, secondo il quale la Russia e gli Stati Uniti dovrebbero tornare al principio della coesistenza pacifica come hanno fatto durante la Guerra Fredda. Nelle stesse ore Lavrov ha avuto un colloquio telefonico con il segretario di Stato del Vaticano Pietro Parolin, al termine del quale il ministero ha dichiarato: "Le parti hanno espresso la speranza che il prossimo ciclo di colloqui tra Mosca e Kiev avvenga presto e che si raggiunga un accordo sulle questioni chiave al centro della crisi ucraina per risolverla e cessare le ostilità. Dopo che Parolin ha espresso preoccupazione per la situazione in Ucraina, Lavrov lo ha informato dei principi della Russia sulle cause e gli obiettivi dell'operazione militare speciale condotta in Ucraina. Particolare enfasi è stata posta sulle questioni umanitarie legate al conflitto, comprese le misure per proteggere i civili, l'organizzazione e il funzionamento dei corridoi umanitari, l'assistenza ai rifugiati".