Proteste in Canada, i camionisti bloccano la frontiera sull'Ambassador Bridge: possibili ricadute sull'economia
I camionisti animatori delle proteste in Canada hanno deciso di bloccare parte dell'Ambassador Bridge, importante valico di frontiera da cui passa il 30% degli scambi con gli Usa
Non si placano le proteste i Canada, con i camionisti che nelle ultime ore hanno bloccato l'Ambassador Bridge di Windsor, importante valico di frontiera con gli Stati Uniti. Al momento ad essere bloccata sarebbe soltanto la corsia del ponte diretta verso la città americana di Detroit, nel Michigan, mentre il traffico verso di Canada resta per ora scorrevole. Il blocco della frontiera rischia però di comportare pericolose ricadute per l'economia della zona, considerando che dal ponte passa circa il 30% degli scambi commerciali annui tra Stati Uniti e Canada. Protestano gli imprenditori, che invocano una veloce riapertura del ponte al fine di evitare ulteriori danni alle aziende canadesi già provate dalla pandemia.
Proteste in Canada, i camionisti bloccano l'Ambassador Bridge
Da ormai due settimane il Canada è attraversato dalle proteste dei camionisti. Se prima però i cortei erano principalmente contro l'obbligo vaccinale per chi valica la frontiera, ora il focus delle manifestazioni sono le norme anti Covid varate dal governo di Justin Trudeau. Proprio all'inizio della settimana, il primo ministro canadese aveva dichiarato in parlamento che: "Questi individui stanno cercando di bloccare la nostra economia, la nostra democrazia e la vita quotidiana dei nostri concittadini. Devono fermarsi". Attualmente le proteste sono concentrate principalmente nella capitale Ottawa e in pochi altri centri, tra cui appunto la frontiera dell'Ambassador Bridge e quella al confine tra la provincia dell'Alberta e lo stato americano del Montana.
Ambassador Bridge between Canada and Detriot..7 hrs ago pic.twitter.com/DzF81HKDkX
— Murphy (@cfmbetricky2) February 8, 2022
A fronte del blocco del traffico sul ponte, le autorità hanno consigliato ai conducenti diretti in Canada di deviare verso la vicina Port Huron per poter attraversare il confine. La protesta dei camionisti sta generando non poche preoccupazioni anche nel governo statunitense. Nella giornata di mercoledì, l'addetta stampa della Casa Bianca Jen Psaki ha dichiarato che le autorità stanno monitorando potenziali interruzioni alle esportazioni agricole che il blocco della frontiera potrebbe provocare.
In allerta anche le associazioni di imprenditori della zona, che affermano: "L'interruzione del traffico sull'Ambassador Bridge è un attacco al benessere dei nostri cittadini e delle imprese dove questi lavorano. [...] Con le nostre economie che stanno ancora cercando di risollevarsi dagli effetti della pandemia, non possiamo permettere a nessun gruppo organizzato di minare il commercio transfrontaliero che dà lavoro a famiglie su entrambi i lati del confine".
Decine di bambini presenti a bordo dei camion
Nel frattempo, la polizia lancia l'allarme sulla presenza di decine di bambini a bordo dei camion usati nelle proteste. Condizione che rende al momento molto difficile l'azione delle forze dell'ordine. Il dipartimento di polizia di Ottawa ha dichiarato che quasi il 25% dei 418 camion ancora coinvolti nella manifestazione hanno a bordo dei bambini. "È una situazione che ci preoccupa molto" ha affermato il vice capo della polizia Steve Bell, facendo soprattutto riferimento agli alti livelli di monossido di carbonio proveniente dai fumi di scarico dei camion al quale sono esposti i bambini.
Non sono però dello stesso parere i manifestanti. "Siamo qui per i nostri figli e per il futuro dei nostri figli", ha detto Cynthia Boutilier: "Quello che mi preoccupa di più è cosa sta succedendo ai miei figli e cosa potrebbe succedere loro in futuro. Questo è il motivo per cui li terremo qui fuori, perché sono in prima linea. Loro sono i futuro per il quale lottiamo". A mezzogiorno di martedì 8 febbraio la polizia di Ottawa ha reso noto di aver arrestato 23 persone e di aver avviato 85 indagini. I camionisti e i loro sostenitori ribattono tuttavia di essere consapevoli della possibilità di essere arrestati ma di essere tranquilli e motivati perché stanno facendo tutto questo per i loro figli.