Assalto a Capitol Hill, Biden parla al Congresso: "Un anno fa venne attaccata la democrazia"

A un anno dall'assalto a Capitol Hill Joe Biden ha parlato al Congresso: dito puntato contro Trump, accusato di non aver fatto nulla per impedire l'insurrezione

Il presidente Usa Joe Biden ha ricordato oggi al Congresso americano l'assalto a Capitol Hill avvenuto un anno fa, descritto dal capo di Stato un vero e proprio "attacco alla democrazia". Nel suo discorso non sono mancate ovviamente accuse dirette al suo predecessore, Donald Trump, reo a suo dire di aver ostacolato la consueta transizione presidenziale e di non aver fatto nulla per impedire quella che di fatto è stata un'insurrezione armata. Per Biden è ora di fondamentale importanza impedire che eventi del genere possano accadere di nuovo: gli Stati Uniti non dovranno mai diventare "un Paese che accetta la violenza politica come norma".

Assalto a Capitol Hill, un anno dopo Biden parla al Congresso

"Prego perché non ci sia più una giornata come quella che vivemmo un anno fa", ha confessato Biden ai giornalisti presenti prima di iniziare il suo discorso. Nel prendere la parola, il 46esimo presidente Usa ha apertamente parlato di "grave minaccia alla Costituzione" e di attacco alla democrazia "in un luogo sacro". Il tutto mentre puntava il dito contro l'ex presidente Donald Trump: "Per la prima volta un presidente ha ostacolato la transizione. Trump guardava dal suo ufficio senza far nulla per fermare un’insurrezione armata che voleva sovvertire il voto, sovvertire la Costituzione".

Le principali accuse rivolte a Trump sono quelle di aver "creato una rete di menzogne", in modo tal da "impedire il passaggio pacifico dei poteri". Poi la stoccata finale all'avversario repubblicano: "Il suo ego ferito conta di più della democrazia e della Costituzione". Non capita così spesso che un presidente in carica si rivolga con toni così duri nei confronti di un suo predecessore, per di più proprio nel palazzo del Campidoglio: "Trump ha messo i suoi interessi sopra quelli del Paese". In seguito, rivolgendosi direttamente a Trump, Biden ha dichiarato: "Non puoi amare il tuo Paese solo quando vinci. Non puoi seguire le leggi solo quando è conveniente".

"Negli Usa sfida tra democrazie e autocrazia"

Le parole di Biden lasciano tuttavia intendere che la partita tra Trump e gli Usa non si è ancora conclusa. L'elezione dell'ex vice di Obama alla presidenza potrebbe dunque essere solo una breve parentesi all'interno di una nuova era della storia americana. Non più uno scontro all'interno dei confini democratici conosciuti finora: "Non commettere errori: questo è un momento decisivo della storia. In America e nel mondo c’è una sfida tra democrazia e autocrazia, vedete Cina e Russia. Dicono che la democrazia è troppo lenta per risolvere i problemi di oggi e scommettono che l’America diventerà come loro. Ma noi non lo saremo mai".

Prima dell'intervento di Biden aveva preso la parola la vicepresidente Usa Kamala Harris; anch'essa non tenera nei confronti di Donald Trump: "Non possiamo lasciare che il nostro futuro sia deciso da chi diffonde bugie e disinformazione. In quell’attacco alla democrazia gli assalitori tentarono non solo di distruggere l’edificio e le vite dei parlamentari ma i valori, le idee e le istituzioni che generazioni di americani hanno conquistato e difeso col sangue".