Oslo, minaccia i passanti con un coltello: polizia spara e lo uccide

Secondo i testimoni l'uomo avrebbe minacciato i passanti con un coltello gridando a più riprese "Allah Akbar", prima di essere colpito e ucciso dalla polizia di Oslo.

Tensione a Oslo, dove nella mattinata del 9 novembre un uomo seminudo ha seminato il panico nel quartiere di Bislett minacciando alcuni passanti con un coltello. L'aggressore, che secondo i testimoni della scena avrebbe gridato a più riprese "Allah Akbar", è stato poi raggiunto da alcuni colpi di pistola sparati dagli agenti di polizia, morendo poco dopo essere stato trasportato in ospedale. Al momento le autorità norvegesi stanno indagando sull'accaduto, anche se per ora escludono possa essersi trattato di un attacco terroristico.

Oslo, uomo seminudo minaccia i passanti con un coltello

Inizialmente i media internazionali avevano riportato il ferimento di tre persone, ma successivamente la polizia di Oslo ha dichiarato che soltanto un agente è rimasto leggermente ferito dall'aggressore. Nei filmati amatoriali pubblicati sui social si può infatti vedere l'uomo a torso nudo brandire il coltello e attaccare i veicoli della polizia mentre stanno tentando di sbarrargli la strada. Le riprese mostrano una volante bloccare l'uomo contro un edificio, con quest'ultimo che successivamente apre la portiera dell'auto cercando di aggredire il guidatore.

È stato a quel punto, come confermato dalle stesse forze dell'ordine, che gli agenti si sono visti costretti ad aprire il fuoco sull'uomo: "La polizia ha cercato di investirlo mentre cercava di accoltellare qualcuno. Poi lui ha attaccato la polizia con un coltello e sono stati sparati colpi". A seguito di ciò, l'aggressore è stato immediatamente trasportato in ospedale, dove però è deceduto poco dopo il suo arrivo a causa delle ferite riportate nella sparatoria.

Minaccia i passanti con un coltello, ma aveva già colpito nel 2019

Nel frattempo la stampa norvegese ha ricostruito la complessa storia dell'aggressore, che risulta essere un 33enne proveniente dalla Cecenia. Stando alla ricostruzione effettuata l'uomo era già noto per un altra aggressione commessa il 4 giugno del 2019, quando accoltellò un uomo sempre a Oslo, nel quartiere di Grünerløkka. Anche in quell'occasione l'uomo era a torso nudo in mezzo alla strada, venendo neutralizzato dalla polizia tramite l'uso di una pistola taser.

A seguito di ciò, il tribunale lo condannò a un percorso di assistenza sanitaria mentale obbligatoria. La perizia psichiatrica forense redatta nel 2019 evidenziava soprattutto l'infanzia e l'adolescenza traumatica vissuta dal 33enne nella Cecenia devastata dalla guerra. Un'ambiente che probabilmente deve avere influito in larga misura sul suo equilibrio psichico anche dopo il suo ingresso in Norvegia. Secondo quanto riportato dal quotidiano norvegese Aftenposten, l'uomo avrebbe perso diversi membri della sua famiglia nella guerra che insanguinò la Cecenia dal 1994 al 1996.