Cop26, Boris Johnson chiude il summit: "Sul clima ancora molta strada da fare"
Il premier britannico invita i leader mondiali a evitare tutti "gli entusiasmi esagerati" e le "false speranze"
É Boris Johnson a chiudere il summit dei leader mondiali svolto nel corso della giornata di martedì 2 novembre 2021 alla Cop26 di Glasgow. Dopo le dichiarazioni dei principali vertici europei - e non solo - sul tema della deforestazione, lo spirito del premier britannico è quello di "cauto ottimismo", in quanto "la strada da fare è ancora molta". Johnson, padrone di casa, invita poi i suoi colleghi a evitare prematuramente tutti "gli entusiasmi esagerati" e le "false speranze". Nella lotta al cambiamento climatico - come ribadito anche dall'attivista numero 1 Greta Thunberg - servono azioni concrete e non solo parole.
Cop26, Johnson: "La partita non è finita"
Il primo ministro britannico nel discorso di chiusura a questa giornata della Cop26 elogia i donatori privati "entrati in campo nella lotta al surriscaldamento globale" e paragona il risultato ottenuto in questi due giorni a "un pareggio" calcistico strappato "nei tempi supplementari". Secondo Boris Johnson "la partita di Glasgow" non è ancora finita e il pallone ora passa "ai negoziatori" che nelle prossime settimane dovranno portare avanti e concludere le trattative tra i Paesi in tema di lotta al cambiamento climatico.
"Dobbiamo fermare la devastazione delle foreste" del globo, afferma ancora il premier inglese mentre formalizza l'annuncio dell'impegno internazionale a interrompere il processo di deforestazione sul pianeta entro il 2030. Johnson fa sapere inoltre che che la dichiarazione è stata sottoscritta da Paesi che ospitano l'85% delle foreste del mondo. I finanziamenti per questa iniziativa sono "senza precedenti", conclude Johnson.
Cop26, Papa Francesco: "Siamo troppo lontani dagli obiettivi"
A prendere parola alla Cop26 è anche Papa Francesco che in un messaggio letto dal cardinale Segretario di Stato Pietro Parolin dice: "La ferite portate all'umanità dalla pandemia da Covid-19 e dal fenomeno del cambiamento climatico sono paragonabili a quelle derivanti da un conflitto globale. Così come all'indomani della seconda guerra mondiale, è necessario che oggi l'intera comunità internazionale metta come priorità l'attuazione di azioni collegiali, solidali e lungimiranti". E ancora: "Purtroppo dobbiamo constatare amaramente come siamo lontani dal raggiungere gli obiettivi desiderati per contrastare il cambiamento climatico. Va detto con onestà: non ce lo possiamo permettere!".
"Non c'è più tempo per aspettare; sono troppi, ormai, i volti umani sofferenti di questa crisi climatica" secondo Bergoglio, che ribadisce: "Bisogna agire con urgenza, coraggio e responsabilità. Agire anche per preparare un futuro nel quale l'umanità sia in grado di prendersi cura di sé stessa e della natura", conclude infine Papa Francesco nel suo intervento a Glasgow.