Mediobanca, in stallo le trattative sulla buonuscita del dg Vinci, sul tavolo 24 mensilità e un tetto massimo di € 5 mln; Nessun accordo anche per l'ex CEO Nagel
CdA di Mediobanca, concluso l’assessment sui nuovi consiglieri eletti il 28 ottobre e verificati i requisiti di onorabilità, professionalità e indipendenza, potrebbe ora affidare ad interim il ruolo di direttore generale a Melzi d’Eril
Sfumate le trattative economiche tra Mediobanca, Alberto Nagel e Francesco Saverio Vinci, ex leader di Piazza Cuccia. Il potenziale accordo è stato sul tavolo del consiglio di amministrazione di ieri, martedì 25 novembre, che ha anche terminato l’assessment sui nuovi consiglieri eletti il 28 ottobre. In base alla policy di remunerazione della banca, sarebbe previsto un tetto massimo di 5 milioni di euro.
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Durante il consiglio, sulla base dell’istruttoria del comitato nomine, è stata verificata la sussistenza dei requisiti di onorabilità e professionalità, dei principi di correttezza e competenza e di indipendenza di giudizio dei nuovi membri. Come evidenziato in un comunicato di Piazzetta Cuccia, sono stati sottoposti a verifica anche la disponibilità di tempo, il rispetto dei limiti al cumulo degli incarichi e l’interlocking. I componenti del board, tutti eletti nella lista di Monte dei Paschi che controlla Mediobanca con l’86,3%, sono stati valutati indipendenti, ad eccezione del ceo Alessandro Melzi d’Eril e delle due consigliere Donatella Vernisi, senior manager imprese e private e Silvia Fissi, banker operative di Rocca Salimbeni e responsabile dell’innovazione e del digitale della banca online di Siena, Widiba.
Quanto all’ex amministratore delegato Alberto Nagel, dimessosi dal board il 18 settembre ma ancora formalmente in organico, è in trattativa con la nuova proprietà per la definizione della non compete clause, che dovrà essere valorizzata economicamente. Il banchiere, alla guida della merchant bank per 22 anni, starebbe inoltre lavorando a una nuova iniziativa professionale che potrebbe prendere forma a Londra.
Anche il direttore generale Vinci, storico braccio destro di Nagel, è impegnato nella trattativa per la buonuscita dopo 38 anni di carriera in Mediobanca. Quest’ultima fa riferimento alla policy di remunerazione della banca, nonché 24 mensilità di stipendio con un tetto massimo di 5 milioni di euro. Il ruolo di direttore generale potrebbe adesso essere affidato ad interim a Melzi d’Eril.