Russia, bloccata l'uscita di Unicredit dalla Banca Centrale di Mosca, rischio nazionalizzazione in caso di exit, le attività ridotte al 10%
La Banca Centrale Russa ha avvisato le banche straniere che un'uscita completa dal Paese potrebbe comportare la nazionalizzazione degli asset rimasti: tra gli istituti coinvolti c'è anche Unicredit
La presidente della Banca Centrale Russa, Elvira Nabiullina, al vertice dell’istituzione dal 2013, ha avvisato le grandi banche estere che un’uscita completa dal Paese comporterebbe la nazionalizzazione degli sportelli ancora attivi. Unicredit, che sta cercando di completare un’operazione di questo tipo, rischia di incorrere nelle ire del Cremlino.
Russia, bloccata l'uscita di Unicredit dalla Banca Centrale di Mosca
La banca di Piazza Gae Aulenti ha già ridotto di molto le attività in Russia dal 2022. Da 4.000 dipendenti è passata a 1.000 e si calcola che le sue operazioni finanziarie siano il 10% di quelle di tre anni fa. Unicredit non concede più nuovi prestiti in Russia e mantiene attivi solo i mutui già contratti da diversi anni. Le operazioni transnazionali vengono completate solo se sono in dollari o euro, per evitare di incorrere in sanzioni.
Negli ultimi mesi Unicredit sta cercando di ridurre ulteriormente la propria presenza nel Paese. È stato lo stesso amministratore delegato, Andrea Orcel, a dichiarare in un’intervista che la filiale russa della banca sarà “completamente eliminata” entro la fine del 2026. Il motivo di questa iniziativa si intreccia con l’acquisizione di BPM. Nel decreto con cui il governo italiano sanciva l’utilizzo del Golden Power sull’operazione, veniva citata anche la presenza in Russia di Unicredit.
Al momento, in Russia, Unicredit conta 13 filiali. Dal mercato russo proviene il 5% del fatturato e vi si trovano l’1% dei depositi del gruppo. Il piano illustrato da Orcel è quello di “rendere progressivamente sempre meno conveniente” per i clienti corporate russi appoggiarsi alla banca di Piazza Gae Aulenti.
Nei prossimi mesi le commissioni per i clienti aumenteranno e arriveranno a raddoppiare a partire dal 1° dicembre. L’iniziativa della Banca Centrale Russa potrebbe però bloccare questa strategia, fatta di aumenti delle spese per i clienti e riduzione progressiva delle operazioni.