Unicredit ritira l'Ops su Banco BPM, Orcel: “Incertezza su golden power impedisce dialogo con azionisti”, piazza Meda in calo del 3,26%

Andrea Orcel, CEO di Unicredit, ha espresso la sua posizione: "La mia responsabilità principale è agire nel migliore interesse di Unicredit e dei nostri azionisti. L’incertezza sulle regole del golden power non giova a nessuno. Perciò abbiamo ritirato l’offerta"

Alla vigilia della scadenza dell’OPS, Unicredit ha annunciato a sorpresa il ritiro dell’offerta per Banco Bpm. La decisione è arrivata nella serata di martedì 22 luglio, con l’istituto che ha comunicato che "la condizione relativa all'autorizzazione golden power non è soddisfatta".

L’immediata reazione si è vista in Borsa, dove il titolo Banco Bpm è stato sospeso attorno alle 20:30 nell’after hours, con una perdita del 3,26%.

La decisione dopo la nuova sospensiva della Consob

Il Consiglio di amministrazione di Unicredit, guidato da Andrea Orcel, ha preso questa decisione poche ore dopo che la Consob aveva concesso una seconda sospensiva di un mese all’offerta. 

La decisione era legata all’incertezza normativa derivante da due eventi recenti: una sentenza del TAR che ha annullato parte del decreto sul golden power del governo Meloni e una lettera della Commissione Europea che solleva dubbi sulla sua compatibilità con le norme UE.

La sospensione è stata decisa ai sensi dell’art. 102 del Testo Unico della Finanza, che consente lo stop dell’OPS in presenza di fatti nuovi rilevanti.

Le motivazioni nella nota ufficiale di Unicredit

Nel comunicato, Unicredit ha spiegato che il ritiro dell’offerta è dovuto al fatto che "la condizione relativa all’autorizzazione golden power non è soddisfatta".
L’operazione è stata ostacolata dalla clausola del golden power, che secondo l’istituto «è stata insistentemente invocata dai vertici di Bpm, impedendo a Unicredit di dialogare con gli azionisti come avviene normalmente in un’offerta».

Il mancato dialogo con gli azionisti di Banco Bpm

Proseguendo nella nota, Unicredit ha criticato l’atteggiamento di Banco Bpm: "I vertici di Bpm hanno dunque privato i propri azionisti del dialogo che normalmente avviene durante un periodo di offerta», si legge nel testo. Questo avrebbe impedito di valutare «il valore creato dalla combinazione» e le «condizioni accettabili per procedere".

Pur riconoscendo "i significativi progressi ottenuti presso il TAR, la Dg Comp dell'UE e il Governo italiano", Unicredit ritiene che "i tempi per una risoluzione definitiva vadano ben oltre la scadenza dell’offerta" e anche oltre "la sospensione decisa dalla Consob"

Una scelta di chiarezza e tutela per Unicredit

A fronte di questa situazione, Unicredit ha voluto fare "chiarezza» e ha annunciato che "non rinuncerà alla condizione del golden power, che non è stata soddisfatta"
Pertanto, "abbiamo deciso di ritirare l’offerta", conclude la nota.
"Si tratta di un'opportunità mancata non solo per gli stakeholder di Bpm, ma anche per le comunità imprenditoriali italiane e per l’economia in generale".

L'importanza del consolidamento nel settore bancario

Unicredit ribadisce comunque la sua visione positiva sul futuro del settore:
"Rimaniamo convinti che il consolidamento del settore bancario italiano porterebbe benefici al Paese e all’Europa". 
La banca sottolinea che il suo obiettivo principale resta «l’esecuzione della strategia di trasformazione», che sta già dando «risultati ben superiori alle aspettative».

Le operazioni di fusione e acquisizione, viene precisato, saranno valutate "solo se in grado di accelerare la strategia e aumentare la creazione di valore".

Le dichiarazioni di Padoan e Orcel

Pier Carlo Padoan, presidente di Unicredit, ha commentato:
«La combinazione tra Unicredit e Banco Bpm avrebbe apportato un enorme valore aggiunto per tutte le parti interessate. Il processo deviato e l'incertezza hanno reso insostenibile la situazione. Per questo, oggi abbiamo ritirato la nostra offerta».

Anche Andrea Orcel, CEO di Unicredit, ha espresso la sua posizione:
"La mia responsabilità principale è agire nel migliore interesse di Unicredit e dei nostri azionisti. L’incertezza sulle regole del golden power non giova a nessuno. Perciò abbiamo ritirato l’offerta"

Orcel ha poi concluso sottolineando l’efficacia della strategia in atto:
"Continueremo a perseguire la trasformazione con energia e determinazione, come dimostrano i risultati record e il nostro ruolo di partner bancario affidabile"