Fed, Trump verso licenziamento di Powell, il totonomi per la successione: Kevin Warsh in pole, valutati anche Hassett e Bessent
Trump accelera sulla nomina del nuovo presidente della Fed, scelta tra 5 nomi: Kevin Warsh, Kevin Hassett, Scott Bessent, David Malpass e Christopher Waller, la decisione potrebbe arrivare già entro l’estate, con l’obiettivo di anticipare la svolta sui tassi ritenuta troppo lenta
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump sta considerando la sostituzione del Presidente della Federal Reserve, Jerome Powell. A pesare sulla decisione sarebbe l'assenza di tagli ai tassi di interesse, nonostante le aspettative maturate negli scorsi mesi.
Trump starebbe valutando di annunciare entro la fine dell’estate il nome del successore di Powell, il cui mandato scade ufficialmente nel 2026. Tra i candidati alla presidenza della Fed figurano l’ex governatore Kevin Warsh, il direttore del Consiglio economico nazionale Kevin Hassett, l’attuale Segretario al Tesoro Scott Bessent, l’ex presidente della Banca Mondiale David Malpass e l’attuale governatore della Fed Christopher Waller. Un’eventuale nomina già durante l’estate o in autunno segnerebbe una rottura rispetto alla prassi abituale, che prevede un periodo di transizione di tre o quattro mesi prima del passaggio di consegne ufficiale, previsto comunque non prima di maggio 2026. Sebbene alcuni alleati di Trump abbiano espresso preferenza per la nomina di Scott Bessent, si segnalano resistenze a questa ipotesi. Più consenso sembra riscuotere Kevin Warsh, che Trump ha definito “molto stimato”.
Dall’inizio del 2025, la Fed ha infatti mantenuto il tasso nel range 4,25%-4,50%, senza attuare ulteriori riduzioni dopo quelle già annunciate nel 2024, nelle riunioni di settembre, novembre e dicembre. Le ultime quattro riunioni del FOMC, il braccio operativo della Fed in materia di politica monetaria, si sono concluse senza variazioni, con Powell che ha ribadito la necessità di valutare attentamente l’andamento dell’inflazione.
Tensione Trump–Powell sui tassi, la Fed prende tempo, ma la Casa Bianca spinge per tagli più decisi
Trump ha confermato pubblicamente l’intenzione di procedere rapidamente alla scelta: "So che ci saranno tre o quattro persone", ha dichiarato durante una conferenza stampa all’Aia in occasione del vertice della NATO. "Voglio dire, se ne andrà molto presto, fortunatamente, perché penso che sia pessimo".
Powell ha ribadito che la Fed è pronta a “prendersi tempo” prima di ulteriori mosse, citando anche l’effetto ritardato dei dazi sull’inflazione. Cresce la tensione tra Trump e Powell perché il presidente USA lo accusa di non tagliare i tassi abbastanza velocemente, affermando che andrebbero abbassati di 2,5 punti per risparmiare miliardi sul debito. La Fed, invece, prevede solo due riduzioni nel 2025, per un totale di 0,50 punti percentuali. L’insoddisfazione di Trump per la gestione di Powell è ormai pubblica e sistematica, come dimostrano gli attacchi verbali ripetuti.
Nel frattempo, la Fed prevede due tagli dei tassi nel 2025, e una riduzione complessiva di 100 punti base entro il 2027, secondo le stime aggiornate. Una traiettoria giudicata insufficiente dalla Casa Bianca, che punta a imprimere una svolta più marcata alla politica monetaria statunitense.