Honda e Nissan confermano la fusione a giugno 2025, saranno il 3° gruppo automobilistico mondiale con 8 milioni di veicoli l'anno
L'alleanza mira a contrastare il dominio cinese nel mercato dei veicoli elettrici (Ev), un settore in cui entrambi i marchi giapponesi hanno faticato a competere
Honda e Nissan hanno ufficializzato un accordo storico di fusione: entro il 2025, le due case automobilistiche giapponesi uniranno le loro operazioni in una nuova holding, creando il terzo gruppo mondiale per valore nel settore automotive. La fusione, che includerà anche Mitsubishi Motors – già partecipata di Nissan – darà vita a un colosso dal valore di oltre 50 miliardi di dollari, basato sulla capitalizzazione di mercato dei tre marchi. Una notizia già anticipata qualche settimana fa dal Giornale d'Italia.
L'alleanza mira a contrastare il dominio cinese - in particolare di BYD - nel mercato dei veicoli elettrici, un settore in cui entrambi i marchi giapponesi hanno faticato a competere. La partnership prevede la condivisione delle tecnologie, con Nissan che apporterà la sua esperienza nella produzione di batterie e veicoli elettrici, mentre Honda sfrutterà l’opportunità per rafforzare il proprio posizionamento nei segmenti ibridi e full electric. Con una produzione combinata di oltre 8 milioni di veicoli nel 2023, la nuova holding si posizionerà dietro solo a Toyota (11,5 milioni di veicoli) e Volkswagen.
Fusione Honda-Nissan, il ruolo di Foxconn che tratta con Renault
Nella trattativa per la fusione tra Honda e Nissan entra in gioco anche Foxconn, il gigante taiwanese leader mondiale nella produzione di componenti elettrici ed elettronici. Con ricavi di quasi 500 miliardi di dollari e una capitalizzazione di 76 miliardi, Foxconn si è mostrata interessata a entrare nel capitale di Nissan attraverso la sua controllata Foxtron Vehicle Technologies. L'interesse è alimentato dal piano strategico di Foxconn, che prevede di crescere del 5% entro il 2025 nella produzione di veicoli elettrici, come dimostrato dal lancio dei suoi modelli elettrici Model D e Model U, progettati in collaborazione con Pininfarina.
Foxconn starebbe trattando con Renault, azionista di maggioranza di Nissan, per acquisire parte o tutto il pacchetto azionario detenuto dalla casa francese. Uno scenario che ha sollevato preoccupazioni sia in Nissan che in Honda. Honda aveva minacciato di ritirarsi dall’accordo di fusione se Foxconn dovesse entrare nel capitale di Nissan. Al contempo, si è detta pronta a intervenire per proteggere Nissan da una possibile Opa ostile del gigante taiwanese.
La situazione è ulteriormente complicata dalla crisi finanziaria di Nissan, che sta affrontando un calo del 70% dell’utile operativo, un piano di ristrutturazione con il taglio di 9.000 posti di lavoro e la riduzione di un quinto della capacità produttiva. La fusione con Honda rappresenta un’opportunità per rilanciare il marchio, ma la presenza di Foxconn potrebbe stravolgere gli equilibri interni.
Una sfida a Toyota e Volkswagen (e non solo)
La nuova holding che nascerà dalla fusione avrà il compito di competere direttamente con i colossi Toyota e Volkswagen, ma anche con Tesla e BYD, puntando sulla riduzione dei costi e sull’innovazione tecnologica per recuperare il terreno perso nel settore dei veicoli elettrici. La fusione, che dovrebbe essere finalizzata entro giugno 2025 secondo i media giapponesi, rappresenta una mossa strategica per consolidare la posizione delle case giapponesi in un mercato globale sempre più competitivo.
Questa partnership potrebbe anche ridefinire le alleanze nell’automotive, con Renault e Mitsubishi che potrebbero giocare ruoli chiave nella nuova struttura. Ma l’ingresso di Foxconn nel capitale di Nissan rimane un’incognita che potrebbe influire sul futuro del progetto.