Rivoluzione GEDI, Molinari via da Repubblica, Mario Orfeo nuovo direttore, Elkann lascia la presidenza, al suo posto arriva Scanavino
Cambio ai vertici di GEDI dopo i due giorni di tensione e scioperi in redazione: Orfeo nuovo direttore di Repubblica mentre Molinari diventerà editorialista dagli USA; il nuovo presidente Scanavino potrebbe guidare operazioni strategiche per il gruppo
Rivoluzione nel gruppo GEDI: Maurizio Molinari via da Repubblica e al suo posto arriva Mario Orfeo, nuovo direttore in carica del quotidiano. Anche John Elkann lascia il suo ruolo di vertice alla presidenza della società editoriale e al suo posto arriva Maurizio Scanavino, che passa la carica di Ad a Gabriele Comuzzo.
Cambio ai vertici da lunedì: le tensioni e i due giorni di sciopero
La notizia è stata anticipata da Dagospia, che ha costretto il comitato di redazione a correre ai ripari nella chat con i suoi giornalisti: "Cari, siamo in riunione con il Cdr [Consiglio di redazione]", si legge nel testo del messaggio, "Visto che Dagospia ha già dato la notizia: Elkann lascia la presidenza di Gedi che viene assunta da Scanavino, amministratore delegato diventa Gabriele Comuzzi (ex vice di Scanavino), da lunedì Molinari lascia la direzione di Repubblica e la direzione editoriale del gruppo Gedi e al suo posto come direttore di Repubblica arriva Mario Orfeo. Molinari diventa editorialista e collaboratore di Repubblica". L’ex direttore, dunque, continuerà a scrivere sulle colonne del quotidiano, probabilmente dagli Stati Uniti. Sui cambi hanno pesato probabilmente i due giorni di sciopero proclamati dai giornalisti per protestare contro la gestione dell’Italian Tech Week di Torino, l’evento gestito direttamente da Exor. Che il clima non fosse sereno si era intuito proprio dallo sciopero dei giornalisti di Repubblica dei giorni scorsi: gli stessi avevano protestato contro le "gravi ingerenze nell’attività giornalistica da parte dell’editore, delle aziende a lui riconducibili e di altri soggetti privati". Già nell’aprile scorso Molinari era stato sfiduciato dalla redazione (con una mozione approvata a larga maggioranza dai cronisti, 164 sì, 55 no, 35 astenuti) dopo aver deciso di non pubblicare centomila copie dell’inserto economico del giornale 'Affari&Finanza' a causa di un articolo che sarebbe stato sgradito a Stellantis, cioè la principale società di cui è azionista l’editore.
L’addio di Elkann e l’ipotesi cessione
Per quanto riguarda John Elkann, non è chiaro se il suo addio alla presidenza possa essere interpretato come un segnale di un disimpegno nella società editoriale. Impossibile saperlo al momento, anche se vari rumors continuano a ipotizzare la cessione del gruppo. Dopo la vendita de Il Secolo XIX rilevato dell’imprenditore Gianluigi Aponte (MSC Shipping Company), voci sempre più insistenti indicano che anche La Stampa, storico quotidiano della famiglia Agnelli, possa essere presto ceduto. Il quotidiano torinese è infatti in crisi, con le ultime stime che parlavano di appena 50mila copie vendute su scala nazionale al giorno. Proprio il nuovo presidente Scanavino, uomo di fiducia della famiglia Elkann, potrebbe coordinare questa operazione. Anche se non esistono conferme o smentite in tal senso, anche questa operazione potrebbe significare un ulteriore allontanamento da Torino da parte della famiglia Agnelli-Elkann. Di sicuro c’è solo che da lunedì a Largo Fochetti arriverà un nuovo direttore, il sesto in 48 anni di storia, il quarto negli ultimi 8. Quello di Orfeo a Repubblica è un ritorno: ha lavorato al quotidiano tra il 1990 e il 2002, arrivando a ricoprire l’incarico di capo redattore centrale.