Def, Pil +1%, diminuzione pressione fiscale da 43,3% nel '23 al 42,7% entro '26. Giorgetti: "Documento prudente"

Il Consiglio dei Ministri ha approvato il Documento di economia e finanza per 2023, come previsto dalla Legge di bilancio. Meloni: "Seguiamo una linea fatta di stabilità, credibilità e crescita"

Il Def, Documento di Economia e Finanza, ha ricevuto l'okay dal Governo. La coppia Meloni-Giorgetti intende continuare con l'approccio "prudente e realistico" con cui si è già costruita già la legge di bilancio e il Dpb, con l'obiettivo di "mostrare serietà e affidabilità" ai mercati e all'Ue, come si legge nella nota di Palazzo Chigi. 

Def 2023, 3 obiettivi Governo

Nel comunicato del Governo si legge che il Def approvato nel Consiglio dei Ministri di ieri 11 aprile 2023 segue 3 obiettivi programmatici a medio termine: 

1.      la rinuncia graduale ad alcune delle misure straordinarie di politica fiscale attuate negli scorsi tre anni e l’individuazione di nuovi interventi a sostegno dei soggetti più vulnerabili e per il rilancio dell’economia;

2.      la riduzione graduale, ma in misura sostenuta nel tempo, del deficit e del debito della pubblica amministrazione in rapporto al prodotto interno lordo (PIL). Il Governo conferma gli obiettivi di indebitamento netto in rapporto al PIL già dichiarati a novembre nel Documento Programmatico di Bilancio (DPB), ossia 4,5 per cento quest’anno, 3,7 per cento nel 2024 e 3,0 per cento nel 2025. L’obiettivo per il 2026 viene posto pari al 2,5 per cento;

3.      il sostegno alla ripresa dell’economia italiana, volto a conseguire tassi di crescita del PIL e del benessere economico dei cittadini più elevati di quelli registrati nei due decenni scorsi.

All’interno del Def sono presenti delle stime sugli indicatori macroeconomici e di finanza pubblica, che hanno chiaramente una loro importanza nella definizione delle politiche economiche e di riforma di uno stato. 

"Gli obiettivi prioritari che ispirano e delineano la politica economica del governo possono essere sintetizzati nel sostegno alla crescita e al benessere dei cittadini, con nuovi interventi in favore di famiglie (in particolare per quelle numerose sono previste misure anche nella riforma fiscale) e imprese nonché misure destinate a rilanciare gli investimenti e rafforzare la competitività del Paese; la sostenibilità dei conti pubblici con una graduale riduzione di deficit e debito", è quanto si legge nella nota del Mef.

Taglio cuneo fiscale e salari 

''A fronte di una stima di deficit tendenziale per l’anno in corso pari al 4,35% del pil, il mantenimento dell’obiettivo di deficit esistente (4,5%) permetterà di introdurre, con un provvedimento di prossima attuazione, un taglio dei contributi sociali a carico dei lavoratori dipendenti con redditi medio-bassi di oltre 3 miliardi a valere sull’anno in corso'', si legge nella nota. 

''Sosterrà il potere d’acquisto delle famiglie e contribuirà alla moderazione della crescita salariale. Unitamente ad analoghe misure contenute nella legge di bilancio, questa decisione testimonia l’attenzione del Governo alla tutela del potere d’acquisto dei lavoratori e, al contempo, alla moderazione salariale per prevenire una pericolosa spirale salari-prezzi'', commentano.