Crollo Credit Suisse, borse europee nuovamente ko. Milano -2%, Francoforte -1,2%, Parigi -1,4%, Londra -0,8%

Il salvataggio di First Republic Bank ad opera di 11 banche americane spinge le borse in avvio, ma poi il crollo di Credit Suisse le manda nuovamente ko a metà giornata

Il salvataggio di First Republic Bank, l'altra banca americana a rischio fallimento negli Usa, spinge le borse in avvio ma il nuovo crollo di Credit Suisse (-7,5%) le manda ko a metà giornata. Milano -,1,9%, Francoforte -1,2%, Parigi -1,5%, Londra 0,8%, Madrid -1,5%, Amsterdam -0,5%. L'istituto di credito californiano è stato salvato grazie all'immissione di capitale di 11 banche Usa, le più grandi che hanno depositato 30 miliardi di dollari. Un'azione che ha calmato i mercati compresa Wall Street. Lo spread a 187 punti.

Crollo Credit Suisse, banche giù a metà giornata

Le turbolenze dei giorni passati sembrano assestarsi. Il caso di First Republic Bank che arriva dopo il crac di Svb è solo l'ultimo di una lunga serie di istituti di credito che tra fallimenti e salvataggi in extremis, stanno mandando in subbuglio gli indici finanziari. Tra i titoli milanesi, premiata Eni col +2,59%. Bene anche i titoli del comparto energetico, con Saipem +2,10% e Tenaris +2,15%, Enel +1,28%. Deboli invece Telecom Italia -0,67%, Leonardo +0,51% e Campari -0,18%.

Una giornata che sembra poco condizionata dal recente aumento dei tassi ad opera della BCE di ulteriori 0,50 punti portando quelli base al 3,4%. Una mossa che di fatto ignora il crac di Svb e il recente crollo di Credit Suisse, salvata dalla Banca centrale svizzera.

Undici banche Usa provvedono al salvataggio di First Republic Bank

Le undici più grandi banche Usa hanno provveduto al salvataggio di First Republic Bank, declassata dall'agenzia di dating S&P al dating junk, vale a dire spazzatura. Tra gli istituti bancari coinvolti JPMorgan Chase, Bank of America, Citigroup e Wells Fargo con 5 miliardi di dollari a testa ciascuno, ma anche Goldman Sachs e Morgan Stanley che hanno dato 2,5 miliardi di dollari. Poi BNY Mellon, PNC Bank, State Street, Truist e US Bank con un miliardo a testa.