Lufthansa accelera acquisto di Ita Airways: Governo modifica Dpcm per permettere cessione con aumento di capitale

Il decreto attivo da marzo regolante le cessioni delle compagnie aeree di bandiera è stato modificato per permettere a Lufthansa di aumentare il capitale in Ita Airways

Lufthansa interessata a Ita Airways: il governo italiano cambia il decreto affinché, in futuro, la compagnia tedesca possa diventarne proprietaria tramite un aumento di capitale. Al momento, acquisisce una quota di minoranza.

Cambio metodi di acquisizione: Lufthansa interessata a Ita Airways

Il decreto, in vigore da marzo, che fino a oggi regolava la privatizzazione di una compagnia aerea di bandiera è stato modificato. Oltre alle prime due modalità contemplate, ovvero la trattativa diretta o la gara (avviata appunto dal governo Draghi), si aggiunge esplicitamente l'aumento di capitale investito. 

Lufthansa intende procedere in quest'ultimo modo, cioè aumentando il capitale in Ita Airways fino ad avere la quota di maggioranza. Questa modifica del decreto permette una cessione graduale della compagnia aerea: al momento, Lufthansa ha una quota di minoranza, lasciando la maggioranza allo Stato italiano, e in futuro si potranno invertire le parti. Va ricordato che lo Stato italiano ha investito 1,2 miliardi per lanciare Ita a partire da Alitalia.

Se l'operazione andasse a buon fine, Lufthansa avrà la leadership sul mercato europeo superando la concorrente Air France-Klm e coronando un sogno inseguito da più di un decennio, quando tentò più volte di arrivare alle nozze con Alitalia.

Il governo vuole comunque assicurarsi la garanzia dei livelli occupazionali, che vanno gradualmente alzati, lo sviluppo delle rotte e del network internazionale e la difesa del made in Italy, che si configurerebbe, ad esempio, con la permanenza della centralità dello scalo della Capitale, l'aeroporto internazionale Leonardo da Vinci.

L'amministratore delegato di Ita Airways, Fabio Lazzerini, fa comunque sapere che la compagnia italiana non è affatto in crisi, anzi, è in crescita: "Per la prima volta, negli ultimi venti anni della compagnia di bandiera italiana, i ricavi superano i costi. C'è stata molta attenzione ai costi. L'aumento di carburante, del 107%, ha impattato solo per il 55-60% dei conti, il resto è stato compensato da maggiori ricavi e dal risparmio dei costi".