Caro bollette, "Si paghino a rate fino a 36 mensilità", l'idea di Meloni per far fronte ai rincari dell'energia
Caro bollette, il sovrapprezzo pagarlo a rate in 36 mesi? L'idea bizzarra della Meloni potrebbe finire in un nuovo decreto
Bollette a rate da 12 a 36 mensilità, questa è l'idea di Giorgia Meloni per quanto concerne le bollette troppo salate. La rateizzazione interverrebbe soltanto sull'eccesso del costo dell'energia. E intanto c'è uno scontro tra maggioranza e opposizione per la riduzione del superbonus 110% al 90%.
Se Conte dice che Giorgia Meloni ha rotto il patto tra governo e imprese, dall'altro le rivendica che l'innalzamento dei benefit aziendali (bonus bollette a carico del datore di lavoro, n.d.r.) è una tredicesima detassata. Il problema però è che non tutti i lavoratori potranno ottenere il benefit detassato, vale a dire il cosiddetto bonus bollette che il datore di lavoro può aggiungere in busta paga e che è completamente esentasse. Il governo Meloni lo ha innalzato da 600 euro a 3000 euro con il decreto aiuti quater, però il datore di lavoro dovrebbe farsi carico di questa ulteriore spesa e sono pochissime le aziende che hanno deciso di farlo.
Caro bollette: perchè i benefit aziendali non sono una misura governativa a sostegno delle famiglie
Infatti il caro energia sta pesando anche sulle aziende che si sono fatte carico prima dell'incremento dell'inflazione, poi anche dei sovraccosti dell'energia. Ed è proprio qui che interviene l'idea della meloni, pagare le bollette errate da 12 a 36 mensilità.
Intanto il governo ha varato il decreto aiuti quater che ha fatto slittare la fine del mercato tutelato al 2024 per quanto concerne il gas, equiparato, in questo senso, alla fine del mercato tutelato per l'energia elettrica.
Naturalmente questa è l'unica misura intrapresa in favore degli italiani che si sarebbero visti arrivare una stangata vera e propria in termini di pagamenti da corrispondere ai gestori dell'energia elettrica. Questo ha generato il plauso di assoluti e di altre associazioni dei consumatori che hanno chiesto la proroga anche quest'anno, visto che la fine del mercato tutelato viene costantemente fatta slittare di anno in anno perché, in fin dei conti, nessuno la vuole. È controproducente per il consumatore.
Ma Giorgia Meloni vorrebbe inserire nelle misure intraprese per il sostegno al pagamento delle bollette anche i benefit aziendali, benché questi siano frutto di una concessione privata e non statale. Semmai lo stato rinunciasse ad incassare le tasse su questa elargizione.
Caro bollette: trivelle in cambio di energia a basso costo? Sì, ma dove?
Poi ci sarebbero le nuove concessioni di estrazione di materia prima come gas e petrolio a fronte di un prezzo calmierato. Quello che in pratica ha fatto la regione Basilicata che è tra le prime a estrarre idrocarburi e che ha concesso un bonus gas alla sua popolazione (solo sul prezzo della materia prima, senza considerare oneri di trasporto ecc... , n.d.r.). Il problema è che non si sa dove piazzare le trivelle visto che su tutto il lato Adriatico ci sono faglie attive e anche per quanto concerne le regioni di centro-sud interessate oltretutto da fenomeni di eruzione vulcanica. Recentemente anche il Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia ha dichiarato che il fenomeno della subsidenza è molto pericoloso e che la regione Veneto ne sta ancora pagando il prezzo per le trivellazioni degli anni cinquanta e sessanta.
In tutti i casi Giorgia Meloni difende l'abbassamento del superbonus al 90% dichiarando che la copertura al 110% ha deresponsabilizzato chi la usava in quanto non permetteva la possibilità di trattare sul prezzo, come peraltro sostenuto anche da Mario Draghi che proprio per questo avrebbe voluto eliminarla oppure abbassarla sensibilmente fino al 65%. Giorgia Meloni ha inoltre sottolineato che il superbonus 110% ha privilegiato solo le persone ricche e non ha aiutato quelle povere, inoltre ha creato un buco da 38 miliardi nelle casse dello Stato e per questo l'abbassamento è diventato obbligatorio.