Rigassificatore Piombino in alto mare: Regione Toscana dà via libera, ma sindaco si rivolge al Tar
Il governatore Pd Eugenio Giani ha firmato l’autorizzazione, che verrà impugnata al Tar dal primo cittadino di centrodestra Francesco Ferrari
Il Pd dà il via libera al rigassificatore di Piombino. E il centrodestra si rivolge al Tar. Cronaca di una giornata, quella di oggi, martedì 25 ottobre, che è iniziata con la firma dell’autorizzazione all’installazione dell’opera da parte del presidente della Regione Toscana, il dem Eugenio Giani, e l’annuncio del sindaco di Piombino, Francesco Ferrari, eletto con FdI, Lega e Fi, che impugnerà il documento davanti al tribunale amministrativo.
Rigassificatore Piombino in alto mare: Regione Toscana dà via libera, ma sindaco si rivolge al Tar
“La nave a questo punto, dopo le opere propedeutiche per il suo posizionamento in porto, può arrivare a Piombino”, ha spiegato subito dopo la firma, riferendosi alla nave rigassificatrice Golar Tundra di Snam. “La procedura significa per 60 milioni di italiani l’abbassamento delle bollette, la possibilità di offrire un servizio e di dire che si può avere il gas con più facilità senza dipendere dalla Russia. Il mio principale motivo nello svolgere questa funzione è il servizio a 60 milioni di italiani e questa mattina io sono soddisfatto perché sento che a 60 milioni di italiani che soffrono per l’aumento delle bollette, alle imprese che rischiano la chiusura, noi abbiamo fatto un servizio positivo”. Giani ha parlato anche del ricorso annunciato poche ore dopo da Ferrari, che già si era riservato di rivolgersi al Tar in caso di autorizzazione da parte della Regione. “Il sindaco di Piombino ha detto che la questione ormai non è più politica ma amministrativa, e quindi ritiene come tale, da un punto di vista amministrativo, di ravvisare degli elementi nella procedura che vuole affrontare in sede di ricorso amministrativo”.
Rigassificatore Piombino in alto mare: Regione Toscana dà via libera, ma sindaco si rivolge al Tar
Detto fatto. “Il percorso amministrativo, così come impostato dal Commissario straordinario Giani, è stato proiettato fin da subito a concedere l’autorizzazione, non a valutare la fattibilità dell’opera, e non ha tenuto conto delle enormi criticità che il Comune di Piombino ha sollevato”, ha spiegato il primo cittadino. “Inoltre lo ha addirittura voluto blindare attraverso l’intesa Stato-Regione, un atto prettamente politico. Il decreto che disciplina l’iter burocratico parla chiaro: il governo propone l’opera e la Regione si fa garante del territorio chiedendo anche un parere alla Provincia e al Comune. Il parere del Comune è stato ovviamente negativo ma Giani, questa volta in qualità di presidente della Regione, ha comunque firmato l’intesa. Ma quel documento è una lista di richieste vuota e lontana dalle reali esigenze di Piombino”.