Mediobanca: le quote restano invariate in vista dell'assemblea. Acquisizione Banca Generali? L'ipotesi non è stata discussa

Lunedì 3 ottobre l'assemblea dell'accordo di consultazione si è riunita: il patto resta unito in vista della compagine del 28 ottobre

Il patto resta unito e i soci di Mediobanca restano allineati e compatti in vista dell’assemblea del 28 ottobre. Lunedì 3 ottobre, a pochi giorni dalle indiscrezioni sulla possibile acquisizione di Banca Generali da parte di Mediobanca, l’assemblea dell’accordo di consultazione ha esaminato con soddisfazione i numeri di Piazzetta Cuccia anche se, come sottolineato da alcuni soci al termine dell’assemblea, non si è parlato dell’operazione.

Rispetto al passato questa volta nessuna defezione, come si legge su MF-Milano Finanza e su The Wall Street Journal i soci delle famiglie Gavio e Lucchini avrebbero arrotondato i pacchetti azionari ma senza apportare all’accordo le nuove azioni. L’attenzione resta fissa su Del Vecchio (19,8%), Caltagirone (5,6%) e Benetton (2%), fino a pochi mesi fa uniti nella battaglia di governance delle Generali.

Lo scorso anno Delfin aveva proposto modifiche di statuto poi ritirate in seguito a una contromossa di Mediobanca. Martedì 4 ottobre scade il termine per presentare eventuali integrazioni all’ordine del giorno dell’assemblea.

Ma sono tempi diversi, il contesto è totalmente cambiato e per ovvi motivi c’è chi ritiene che la questione potrebbe prolungarsi ben oltre il 28 ottobre. In primis per la scomparsa di Leonardo Del Vecchio che ha evidentemente imposto una riorganizzazione nella governance e nella strategia di Delfin ma anche per la vittoria di Donnet sul fronte Generali. Bisogna poi considerare i paletti imposti dalla Bce ai Del Vecchio, che dispongono l’impossibilità di salire nel capitale di Mediobanca senza una licenza bancaria.

Ma in seguito ai rumor che suggeriscono una possibile cessione di Banca Generali a Mediobanca gli occhi restano puntati sul Leone di Trieste. Secondo le indiscrezioni Generali potrebbe cedere il 50,2% di Banca Generali a Mediobanca per vagliare l’acquisizione di Guggenheim. L’operazione da 3 miliardi sembra piacere parecchio al mercato dal momento che asseconderebbe la crescita di Generali negli Stati Uniti grazie all’acquisizione di una società che detiene asset per 228 mld di dollari rispetto ai 757 mld di Generali e andrebbe a favorire l’attuazione degli obiettivi di crescita del piano industriale di Donnet.

Anche per Mediobanca l’acquisto di Banca Generali potrebbe essere vantaggioso poiché rappresenterebbe un’importante sinergia nel wealth management. Tuttavia già nel 2020 la cessione di Banca Generali a Mediobanca fu bloccata proprio da Delfin e Caltagirone, cosa che potrebbe accadere nuovamente. 

L’accordo resta lo stesso rispetto al 2020: Mediobanca pagherebbe Banca Generali con il 12,7% detenuto in Generali che ad oggi vale poco meno di 2,8 mld. Tuttavia nessuna trattativa è in corso però rumor suggeriscono che diverse banche d’affari (Goldman Sachs e Rotschild) stiano già esaminando da vicino il dosser.