Covid e povertà, il report di Oxfam evidenzia la disuguaglianza economica generata dalla pandemia

Nella sua analisi "La pandemia della disuguaglianza", Oxfam mostra gli effetti dell'emergenza Covid sulla povertà in Italia e nel mondo

Oltre 163 milioni di persone finite in povertà a causa del Covid; è questo lo scenario presentato da Oxfam nel suo report La pandemia della disuguaglianza. L'analisi, pubblicata in concomitanza con ’apertura dei lavori del World Economic Forum di Davos, evidenzia in maniera drammatica le ricadute economiche e sociali portate dall'emergenza sanitaria in questi ultimi due anni. Uno sconvolgimento dal quale hanno tratto beneficio soprattutto i cosiddetti super ricchi, che hanno visto decollare i loro patrimoni a fronte di un aumento del tasso di persone che vivono in condizioni di povertà assoluta.

Covid e povertà, i dati di Oxfam sulla "pandemia della disuguaglianza"

Ciò che salta subito all'occhio leggendo il report di Oxfam è ovviamente l'aumento del divario globale tra ricchi e poveri. Tra il marzo del 2020 e il novembre del 2021, i 2.600 super ricchi del pianeta hanno visto crescere i loro patrimoni di 5mila miliardi di dollari. Un'élite cresciuta al ritmo di un miliardario in più ogni 26 ore dall'inizio della pandemia. I dieci uomini più ricchi del mondo hanno addirittura più che raddoppiato il loro patrimonio, passando da 700 a 1.500 miliardi di dollari, con un guadagno di 15mila dollari al secondo.

"Già in questo momento i 10 super-ricchi - conferma la direttrice di Oxfam Gabriela Bucher - detengono una ricchezza sei volte superiore al patrimonio del 40% più povero della popolazione mondiale, composto da 3,1 miliardi di persone. Se anche vedessero ridotto del 99,993% il valore delle proprie fortune, resterebbero comunque membri titolati del top-1% globale". Ed è qui che emerge l'altra faccia della medaglia analizzata da Oxfam. Quella costituita dalle 163 milioni di persone cadute in povertà dall'inizio della pandemia. Una conseguenza che secondo Bucher è imputabile anche a una cattiva gestione della crisi economica da parte delle autorità nazionali: "Le banche centrali hanno pompato miliardi di dollari nei mercati finanziari per salvare l’economia, ma gran parte di queste risorse sono finite nelle tasche dei miliardari che cavalcano il boom del mercato azionario".

Aumenta anche il divario tra uomini e donne

Nel grande divario tra ricchi e poveri affiora però anche quello, più latente, tra uomini e donne, con queste ultime che subiscono maggiormente gli effetti negativi della crisi e della pandemia. Nel solo 2020 ammonta infatti a 800 miliardi di dollari di redditi la perdita economica subita dal genere femminile, mentre per il 2021 sono state stimate 13 milioni di donne occupate in meno rispetto al 2019. Una fetta di popolazione costretta a rimanere indietro, proprio mentre invece l'occupazione maschile inizia a dare segnali di ripresa.

Si tratta di disuguaglianze che non sono una semplice "fatalità ma il risultato di precise scelte politiche", continua Bucher, che aggiunge: "Non solo i nostri sistemi economici ci hanno reso meno sicuri di fronte a questa pandemia, ma consentono a chi è estremamente ricco di beneficiare della crisi. Non è mai stato così importante intervenire sulle sempre più marcate ingiustizie e iniquità. Per questo servono coraggio e visione per affrancarsi da paradigmi di sviluppo che hanno mostrato il fallimento negli ultimi decenni".

Lo scenario in Italia

"Disuguitalia": è questo il termine utilizzato da Oxfam per descrivere lo scenario andatosi a delineare nel nostro Paese in questi ultimi due anni. Un riflesso di quanto accadeva contemporaneamente a livello globale, con il 5% più ricco degli italiani che alla fine del 2020 deteneva una ricchezza superiore a quella dell’80% più povero della popolazione nazionale. Sempre tra marzo 2020 e novembre 2021 sono stati 13 i miliardari italiani ad aggiungersi alla Lista Forbes, mentre il valore aggregato dei super ricchi del nostro Paese è cresciuto del 56%, arrivando a toccare i 185 miliardi di euro.

Numeri che fanno da contraltare al drastico aumento della povertà assoluta, scenario che a oggi coinvolge oltre 1 milione di individui e 400mila famiglie. In questo caso però, Oxfam riconosce il tentativo fatto dall'esecutivo di tamponare l'emergenza economica con il ricorso agli aiuti: "Il quadro sociale - afferma Elisa Bacciotti, responsabile Campagne di Oxfam Italia - avrebbe potuto essere ancor più grave, se il Governo non avesse potenziato le misure di tutela esistenti e messo in campo strumenti emergenziali nuovi di supporto al reddito". Aiuti che nonostante abbiano "attenuato le disuguaglianze retributive e reddituali", non sono riusciti a imporsi come soluzioni di lungo periodo. Il rischio dunque è quello "di un ritorno allo status quo pre-pandemico. In primis, per quanto riguarda il nostro mercato del lavoro profondamente disuguale e che genera, in modo strutturale, povertà da decenni".