ATTILIO REGOLO / I GUERRA PUNICA - Storia de Roma Antica, Cap. XVI - Mantenere la parola data anche a costo della vita.

La “Storia de Roma Antica” scritta in sonetti in dialetto romanesco (con approfondimenti storici curati dall'Autore).

Attilio Regolo fu un vero eroe, grande esempio di come sia importante mantenere la parola data, anche a costo della propria vita. Ma anche in questo caso la domanda nasce spontanea: fatto reale o propaganda politica?


Capitolo XVI


ATTIJO REGOLO / I GUERA PUNICA


Cartaggine fu presa in quarche mese:

Attijo era propio ‘n gran gueriero,

ma quanno s’allargò co’ le prestese

la perze e fu ffatto priggioniero¹.


“Va’ a Roma, pòrtete er trattato

d’amicizzia che noi avemo scritto,

e fa’ im modo che venga firmato,

sinnò dovrai tornà... e nun fa’ ‘r dritto²!”


Ma lui: “La pace nun va accettata,

‘che’ stanno a pezzi!” disse ar zenato.

Poi, pe’ mantenè la parola data,


tornò a Cartaggine: fu cecato,

messo drento a ‘na botte chiodata

e giù da ‘na collina fu buttato.


NOTE:

¹ Attilio Regolo, dopo aver espugnato Cartagine, sottovalutando le forze residue dei nemici, chiese una umiliante resa incondizionata. Per tutta risposta ebbe un contrattacco, perse la città e fu fatto prigioniero.

² Attilio Regolo promise che in ogni caso sarebbe comunque tornato a Cartagine.


PARAFRASI – ATTILIO REGOLO / I GUERRA PUNICA

Cartagine fu conquistata in pochi mesi: Attilio Regolo era veramente un grande guerriero, ma quando esagerò con le pretese perse la città e fu fatto prigioniero. “Va a Roma, porta con te il trattato di pace che abbiamo scritto e fa in modo che venga firmato, altrimenti dovrai ritornare qui... e non fare il furbo!” Invece lui disse al senato: “La pace non va accettata perché sono in gravi difficoltà!”. Poi mantenne la parola data e ritornò a Cartagine, dove fu accecato, messo in una botte irta di chiodi e fatto rotolare giù da una collina.

Approfondimento storico al capitolo

Introduzione a "Storia de Roma Antica"

Prefazione a "Storia de Roma Antica"