Daniel Barenboim torna al Teatro alla Scala: "Oggi dopo il Covid manca educazione musicale"
Il Maestro, Direttore Musicale del Teatro fino al 2015, inaugura così il ciclo di Orchestre Ospiti e spiega a Il Giornale d'Italia l'importanza della cultura oggi nell'era post Covid
Il Teatro alla Scala continua ad arricchire la sua attività concertistica grazie anche al ritorno di Daniel Barenboim per la Stagione 2021/2022, in occasione del ciclo dedicato alle Orchestre Ospiti.
Barenboim torna al Teatro alla Scala per cinque concerti e inaugura il ciclo di Orchestre Ospiti
Il “Maestro scaligero” che ha guidato la vita musicale del Piermarini dal 2005 al 2014 ed ora alla guida della Staatsoper Unter den Linden di Berlino dal 1992, tornerà quest'anno per ben cinque concerti. Tre saranno all’interno delle Orchestre Ospiti internazionali, che daranno spazio anche ai grandi pianisti e alla musica da camera, che vedrà Barenboim aprire con gli appuntamenti brahmsiani di mercoledì 3 e giovedì 4 novembre e il 6 maggio con Ma Vlast di Smetana con la West-Eastern Divan. Il Maestro Daniel Barenboim poi sarà al Teatro alla Scala per il ciclo Grandi Pianisti alla Scala (8 febbraio, in programma le ultime tre Sonate op. 109, 110, 111 di Beethoven), mentre il 12 febbraio eseguirà il Concerto n° 3 di Beethoven diretto dall’amico di una vita Zubin Mehta nella stagione del quarantennale della Filarmonica della Scala.
Teatro alla Scala, Barenboim: “Se vogliamo migliorare il clima dopo il Covid, si deve sviluppare lo studio della cultura”
“Tanti ricordi qui al Teatro alla Scala e tutti felici sono molto, molto contento di essere di nuovo qui – afferma a Il Giornale d’Italia il Maestro Daniel Barenboim. Io dicevo sempre che quando ero qui gli italiani non mi capivano bene, dicevo sempre che venivo dall’unico paese dell’Italia in cui non si parla italiano, l’Argentina, perché sono gli italiani che hanno costruito l’Argentina e per questo mi sentivo molto a casa, gente ben vestita, elegante, amabile, si mangiava bene, ho avuto tanto piacere negli anni alla Scala.”
“Il ricordo più forte di tutti sono i concerti con la Messa dal Requiem dove l’Orchestra e il Coro erano sempre eccezionali, l’abbiamo fatto dappertutto, a Milano naturalmente, a Salisburgo, Lucerna, in Israele, in Giappone ed era sempre un’occasione molto speciale. Si sentiva proprio che ogni membro dell’Orchestra e del Coro dava tutto se stesso per quest’opera.”
“Manca un’educazione musicale dopo il Covid. Siamo in un’epoca di grandi progressi tecnici, intelligenza artificiale, cose molto positive ma la cultura è rimasta indietro. La gente, il pubblico ma soprattutto i politici non si rendono conto di questa mancanza. Si parla sempre dello spirito del tempo, in tedesco Zeitgard, ma siamo in un periodo in cui non c’è lo spirito e questo è molto pericoloso. Non vedo perché si lascia la musica da parte, non c’è educazione musicale. Quando ci parla della cultura si parla di quanti euro questo a Governo o l’altro Governo danno a questo o quel teatro o orchestra sinfonica o progetto. Pensiamo invece all’importanza di questo, perché c’è l’importanza della cultura, gente che ha l’interesse alla cultura pensa che questo sia elitista perché non hanno mai studiato e capito l’importanza della cultura. Se vogliamo parlare di migliorare il clima si deve migliorare sicuramente lo studio della cultura.”
“Questo è importunare per i bambini si sa che la musica è molto positiva per loro quando crescono, perchè la musica unisce l’intellettualità con l’emozione e questo per l’equilibrio umano è imprescindibile. Io ho creato 16 anni fa un asilo musicale a Berlino, dopo dieci anni nel 2005 ho chiesto quanti di questi ragazzi e ragazze che erano lì dall’apertura, avevano mantenuto la musica nella loro vita, suonano uno strumento, suonano musica da camera, cantano in un coro, qualsiasi cosa, era l’80% di loro, un numero enorme. Adesso ho cominciato un progetto più importante, ho trovato una scuola a Berlino ex Est dove ci sarà educazione musicale in questo primo anno, abbiamo iniziato adesso e penso che andremo avanti fino alla maturità. Dunque ci sarà la possibilità per i genitori che pensano che la musica è una cosa importante di portare i loro bambini da 1 anno fino ai 18, da piccolissimi.”
Il 3 e 4 novembre in particolare Barenboim presenta l’integrale delle Sinfonie di Johannes Brahms con la Staatskapelle Berlin, la compagine berlinese fondata da Joachim II di Brandeburgo, menzionata per la prima volta in un documento del 1570 e diretta nell’Ottocento da Spontini, Mendelssohn, Meyerbeer e Richard Strauss. Barenboim è oggi uno dei più autorevoli interpreti di Brahms, che ha affrontato come pianista e come direttore: la sua prima incisione delle quattro sinfonie risale al 1993 con la Chicago Symphony Orchestra, di cui era Direttore Musicale da due anni, mentre la seconda, molto più recente, è stata realizzata nel 2018 proprio con la Staatskapelle nella nuova Pierre Boulez – Saal progettata a Berlino da Frank Gehry. Di queste esecuzioni brahmsiane Richard Osborne scriveva sul Guardian: “Tale è stato il suo lavoro minuzioso nella fucina della musica di Brahms in questi ultimi anni che il risultato che abbiamo ora sono suoni che probabilmente non sono stati uditi a Berlino dagli anni di Furtwängler”.
Pianista, direttore, autore di saggi, fondatore con Edward Said della West-Easten Divan Orchestra nel 1999, Daniel Barenboim è artista che ha fatto la storia dell’interpretazione degli ultimi decenni. Eloquenti le cifre della storia scaligera del Maestro Barenboim: 55 anni e, a oggi, 222 serate complessive ripartite in 115 d’opera, 85 concerti, 18 recital e 4 serate di balletto.
La Stagione di Orchestre Ospiti
Il ciclo di ospitalità delle Orchestre internazionali prosegue il 14 febbraio 2022 con l’Orchestra del Mariinskij diretta da Valery Gergiev in un programma interamente dedicato a Čajkovskij, mentre il 29 aprile Esa-Pekka Salonen porta a Milano l’Orchestre de Paris in un programma che accosta la Pavane pour une infante défunte di Ravel, la Suite dal Mandarino miracoloso di Bartók e la Symphonie fantastique di Berlioz. Barenboim torna il 6 maggio con Ma vlast di Smetana eseguita dalla West-Eastern Divan Orchestra mentre l’8 e 9 settembre Christian Thielemann e la Staatskapelle Dresden, che mancano da Milano dal settembre 2017, presentano la Sinfonia n. 5 di Bruckner.