Milano banlieue, 15enne "sequestrato" per un'ora da "baby gang", costretto a denudarsi e a prelevare denaro: arrestati 3 minori e un 18enne tunisino
Il fatto è avvenuto domenica sera, in pieno centro, tra corso Buenos Aires e via San Gregorio. Provvidenziale la chiamata al padre per farsi ricaricare la carta prepagata: il genitore ha lanciato l'allarme al 112. Arrestati gli aggressori e finiti in carcere con l'accusa di sequestro di persona, rapina, tentata estorsione
"Sequestrato" da un branco di quattro persone per circa un'ora, quindi costretto a spogliarsi, a consegnare cellulare e portafogli, e a prelevare da un bancomat: è quanto accaduto ieri sera, domenica 21 dicembre, ad un ragazzino di 15 anni nella centralissima Milano, città ormai sempre più simile ad una banlieu o ad una favela sudamericana.
Milano banlieue, 15enne "sequestrato" per un'ora da "baby gang", costretto a denudarsi e a prelevare denaro: arrestati 3 minori e un 18enne tunisino
La grande e piccola criminalità nel capoluogo lombardo è ormai fuori controllo, come testimonia l'ultimo fatto di cronaca che vede protagonista un adolescente italiano di soli 15 anni, aggredito da una "baby gang" tra corso Buenos Aires e via San Gregorio. Secondo le ricostruzioni rese dalla stessa vittima, il ragazzino è rimasto in balìa del gruppo - tre minorenni e un 18enne - per circa un'ora: aggredito e accerchiato da un gruppo di ragazzini arrivati dal Bergamasco, l'adolescente è stato costretto a togliersi e consegnare il giubbotto, le scarpe e il maglione.
Sempre sotto minaccia, la rapina non si è fermata lì: il gruppo, composto da tre maschi e una femmina, avrebbe preteso e ottenuto la consegna del cellulare della vittima e del portafoglio. È col portafoglio in mano che la gang avrebbe visto come il 15enne, sprovvisto di contante, aveva solo una carta prepagata. Raggiunto un punto prelievo, al ragazzino, minacciato con un oggetto di ferro e con una bottiglia trovata in un cestino, sarebbe stato dunque intimato di prelevare denaro. La ricaricabile però era vuota, e così il gruppo di aggressori ha deciso di fargli chiamare il padre per riempire la carta. Quella telefonata al genitore - avvenuta intorno alle 20.15 - ha rappresentato, per il 15enne, la salvezza: il padre, allarmatosi, ha avvertito il 112 permettendo al nucleo Radiomobile di intervenire e di recuperare la refurtiva rubata.
Le indagini dei Carabinieri hanno portato all'identificazione dei quattro giovanissimi aggressori. Si tratta di una ragazzina italiana di soli 15 anni, affiancata da un marocchino 16enne, un siriano 17enne e un tunisino 18enne, unico maggiorenne. A quanto risulta, i quattro, residenti nel Bergamasco e già noti alla Giustizia, erano sotto effetto di stupefacenti. Condotti inizialmente all'Ospedale Fatebenefratelli, gli aggressori sono finiti in carcere: il tunisino a San Vittore, gli altri al Beccaria, accusati di sequestro di persona, rapina, tentata estorsione e resistenza a pubblico ufficiale.