Famiglia nel bosco, i genitori convocati in tribunale il 4 dicembre, verso passo indietro del giudice Angrisano e ripristino responsabilità genitoriale

I genitori Catherine e Nathan sono stati convocati al tribunale minorile dell'Aquila il 4 dicembre. Tra le varie possibilità, si fa più concreta quella del dietrofront del giudice Angrisano e il ripristino della responsabilità genitoriale

Si avvicina un momento decisivo per la vicenda della cosiddetta “famiglia del bosco” di Palmoli a Chieti. Il Tribunale per i minorenni dell’Aquila ha fissato per giovedì 4 dicembre l’udienza di comparizione delle parti nell’ambito del procedimento che riguarda Nathan Trevallion, la moglie Catherine Birmingham e i loro tre figli minorenni, allontanati dalla coppia a seguito dell’ordinanza del 20 novembre. All’udienza saranno presenti i genitori insieme ai loro legali, gli avvocati Marco Femminella e Danila Solinas. Il 4 dicembre potrebbe essere modificata o revocata l'ordinanza sull'allontanamento dei minori dal nucleo familiare e il ripristino della responsabilità genitoriale.

Famiglia nel bosco, i genitori convocati in tribunale il 4 dicembre, verso passo indietro del giudice Angrisano e ripristino responsabilità genitoriale

Secondo quanto trapela da fonti vicine al dossier, la convocazione non si limiterebbe a un mero adempimento formale: non è da escludere che il collegio, presieduto dalla giudice Giovanna Angrisano, possa valutare un possibile ripensamento dell’ordinanza di allontanamento, arrivando – qualora ritenuto compatibile con l’interesse dei minori – a un ripristino della responsabilità genitoriale. Un eventuale passo indietro del giudice Angrisano – pur al momento non confermato – rappresenterebbe un cambio di scenario rilevante per una vicenda che ha attirato l’attenzione dell’opinione pubblica.

La difesa della coppia ha già presentato ricorso alla Corte d’Appello dell’Aquila – Sezione Minori, chiedendo la sospensione immediata dell’esecutività del provvedimento che ha portato i tre bambini in una casa famiglia. Secondo gli avvocati, sarebbero venuti meno i presupposti che avevano determinato la sospensione della responsabilità genitoriale, soprattutto dopo la disponibilità dei genitori a collaborare e a trasferirsi in un alloggio ritenuto idoneo. Di fatti, una svolta significativa è arrivata nei giorni scorsi, quando la famiglia ha accettato l’offerta di un imprenditore locale che ha messo a disposizione un’abitazione in comodato d’uso gratuito. Una scelta accolta positivamente dai servizi sociali e considerata un elemento “nuovo” su cui il Tribunale potrebbe ora basare ulteriori valutazioni.