Calimera (LE), bambino di 8 anni ucciso a coltellate e strangolato, madre trovata morta in mare da un sub, ipotesi infanticidio-suicidio

La donna Najoua Minniti, avrebbe ucciso il piccolo Elia Perrone e poi si sarebbe suicidata buttandosi in mare. Questa l'ipotesi che gli investigatori stanno vagliando. Nei mesi scorsi, la donna avrebbe avuto alcuni "momenti di depressione" e "istinti suicidi"

Una drammatica vicenda ha sconvolto il Salento: un bambino di otto anni, Elia Perrone, è stato trovato morto nella sua abitazione di Calimera, in provincia di Lecce, con evidenti ferite da arma da taglio e segni di strangolamento. Poche ore prima, il corpo della madre, Najoua Minniti, era stato rinvenuto in mare a Torre dell’Orso, a circa venti chilometri di distanza. L’ipotesi prevalente è quella dell’infanticidio-suicidio

Calimera (LE), bambino di 8 anni ucciso a coltellate e strangolato, madre trovata morta in mare da un sub, ipotesi infanticidio-suicidio

La mattina del 18 novembre, Najoua Minniti non aveva accompagnato il figlio a scuola. Il padre, Fabio Perrone, preoccupato per l’assenza di contatti, ha dato l’allarme e formalizzato la denuncia ai carabinieri. Intorno alle 14.30, un sub ha scoperto il corpo della donna in mare e ha avvisato la Capitaneria di porto, che ha provveduto al recupero.

In serata, i carabinieri hanno fatto irruzione nell’appartamento di via Montinari a Calimera, dove hanno trovato il bambino privo di vita nella camera da letto. Il medico legale Alberto Tortorella ha confermato la presenza di ferite da taglio e strangolamento.

Secondo le prime ricostruzioni, Najoua – conosciuta anche come Gioia – avrebbe avuto una discussione accesa intorno alle 12.30, dopo la quale si sarebbe allontanata in auto. Lavorava stagionalmente nei villaggi turistici e, secondo fonti locali, da tempo attraversava un forte stato di depressione che ne aveva minato l’equilibrio psicofisico e aveva "manifestato intenzioni suicide" lasciando intendere di poter coinvolgere anche il figlio nato dalla relazione con il compagno Fabio, per il quale erano state avviate le pratiche per l’affidamento. 

La donna, originaria di Polistena (Reggio Calabria) ma con la madre di origini tunisine, aveva vissuto undici anni a Parma prima di trasferirsi nel Salento nel 2020. Su Facebook si descriveva come single e condivideva spesso foto con il figlio e il loro cane. In un post del 2002 scriveva: “Il mio posto preferito. Il mare è l'unico luogo che mi trasmette tranquillità e serenità!”.

Le salme di Najoua Minniti e del piccolo Elia sono state trasferite all’ospedale “Vito Fazzi” per ulteriori accertamenti. Le indagini proseguono per chiarire la dinamica e le motivazioni di questa doppia tragedia.

Il sindaco di Calimera, Gianluca Tommasi, ha espresso il dolore della cittadinanza: “Le ultime ore hanno profondamente sconvolto la nostra comunità” e “la tragedia che ci ha colpiti rappresenta un dolore immenso e difficile da comprendere”. Ha aggiunto: “Un pensiero particolare va ai bambini e ai ragazzi del nostro paese, che più di tutti rischiano di essere colpiti dalla paura e dalla confusione”.