Siti porno, Italia all’8° posto mondiale per visione contenuti hot, 71% uomini, 29% donne, stimato calo accessi del 90% dopo leggi su verifica età

Il consumo di pornografia online in Italia resta tra i più alti al mondo. Il nostro Paese occupa l’ottava posizione globale per numero di accessi e la quinta per il tempo medio di permanenza sui siti, con 10 minuti e 23 secondi trascorsi in media per sessione

L’Italia si colloca all’ottavo posto mondiale per la visione di contenuti pornografici online, con un pubblico composto per il 71% da uomini e per il 29% da donne. Secondo le stime, dopo l’introduzione delle leggi sulla verifica dell’età nei Paesi che le hanno adottate, si è registrato un calo degli accessi fino al 90%. I gestori di xHamster parlano infatti di perdite di traffico record in Francia e Regno Unito, mentre Pornhub ha riportato un crollo dell’80% in Louisiana e risultati simili oltremanica.

Siti porno, Italia all’8° posto mondiale per visione contenuti hot, 71% uomini, 29% donne, stimato calo accessi del 90% dopo leggi su verifica età

Il consumo di pornografia online in Italia resta tra i più alti al mondo. Il nostro Paese occupa l’ottava posizione globale per numero di accessi e la quinta per il tempo medio di permanenza sui siti, con 10 minuti e 23 secondi trascorsi in media per sessione. Una presenza costante che, secondo gli esperti, conferma come il consumo di contenuti hot sia ormai un fenomeno radicato nella quotidianità digitale.

Il pubblico resta prevalentemente maschile, con il 71% degli accessi effettuati da uomini, ma cresce la quota femminile, oggi al 29%, contro il 24% del 2015. Un cambiamento significativo, che segnala una progressiva normalizzazione del consumo anche tra le donne.

La maggior parte del traffico proviene da smartphone, ma non mancano accessi da piattaforme inaspettate: tra chi utilizza una PlayStation, il 60% naviga da PS5 e il 35% da PS4, a conferma della diffusione capillare del fenomeno.

Sul fronte dei più giovani, i dati restano allarmanti. “In Italia, secondo uno studio del Cnr, il consumo di pornografia da parte degli adolescenti ha numeri importanti, con il 46,2% dei maschi e l’8,4% delle femmine che ne fa un uso molto frequente”, ricorda Unterberger, sottolineando che “un’esposizione così precoce, in una fase cruciale per la costruzione della propria identità, può generare una visione distorta delle relazioni affettive e sessuali, dove l’uomo appare in una posizione di dominio e la donna viene ridotta a oggetto del desiderio maschile”.

Tra gli adolescenti, il 21% dei ragazzi dichiara di accedere spesso a contenuti pornografici e un altro 21% occasionalmente, mentre tra le ragazze le percentuali si fermano rispettivamente al 7% e al 29%. La distanza di genere resta, ma la forbice si restringe.

Un terzo dei giovani maschi e il 17% delle ragazze non percepisce la pornografia come un rischio di strumentalizzazione, mentre tra gli adulti il 41% ritiene che tali contenuti contribuiscano a oggettivare la figura femminile. Un altro 42% ritiene che ciò avvenga solo in presenza di una predisposizione personale, e il 17% nega qualsiasi legame tra pornografia e violenza.

In Francia e Regno Unito, dopo l’introduzione delle leggi sulla verifica dell’età, i principali siti del settore hanno visto crolli di traffico fino al 90%, aprendo un dibattito anche in Italia, che ha introdotto queste misure negli ultimi giorni e stima cali di accessi ai siti porno fino al 90%.